In prossimità delle vacanze estive, per tutti quelli che stanno ancora programmando i loro prossimi spostamenti all’insegna del relax e un po’ (si spera) di aggiornamento culturale, abbiamo voluto omaggiarvi con una piccola guida, che comprende le 10 migliori mostre, installazioni e luoghi espositivi da visitare, selezionati da weArch.
È un’operazione che ci ha portato via un po’ di tempo, nel senso che abbiamo cercato e analizzato numerosissime mostre ed eventi di architettura, tralasciando con un certo dispiacere quelle di arte, scegliendone, infine, le 10 giudicate più interessanti, di cui due sono ora in corso di svolgimento in Italia. Le restanti 8 sono esposizioni che non sono state recensite su weArch (per cui starà a voi, nel caso decideste di visitarle, prendere ulteriori informazioni), 7 sono dislocate in altrettanti paesi europei, mentre una sola negli Stati Uniti e, inoltre, diverse di loro sono visitabili anche in 3D. Con il grande augurio che, alla fine, qualcuno riesca davvero a vistare tutte le esposizioni qui segnalate, buona lettura e buona estate!

Mario Botta, Bechtler Art Museum, Charlotte, Carolina del Nord, USA, 2000/2005-09. Foto: ©Enrico Cano.

L’estate al MAXXI di Roma

Dopo i suoi primi 10 anni il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma prosegue il suo cammino di crescita ed evoluzione, gettando le basi per il proprio futuro all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione e dell’inclusione. Tra le numerose iniziative promosse quest’anno, vanno sicuramente ricordate il lancio del concorso di progettazione Grande MAXXI, che prevedeva una serie di azioni integrate riguardanti la nuova sede museale, e l’evento del 9 giugno, durante il quale la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ha ufficialmente aperto, da Roma, la prima edizione del Festival internazionale New European Bauhaus. A queste va aggiunto il ricco programma espositivo, presentato nel mese di marzo, che contraddistingue le attività del museo per il 2022, e che abbiamo avuto modo di commentare; in particolare, vi ricordiamo le tre mostre segnalate su weArch, tutt’ora in corso, riguardanti il Premio italiano di Architettura 2022 (fino all’11 settembre), l’opera progettuale di Mario Botta (fino al 4 settembre), le attività delle donne in architettura (fino all’11 settembre) e la visita alla bellissima Casa Balla di via Oslavia, a Roma (fino al 21 novembre). Infine, tra le esposizioni in corso ci intrigano particolarmente le 3 mostre di fotografia, dedicate a 4 grandi fotografi, a prima vista distanti tra di loro, per i soggetti, l’area geografica e i periodi storici in cui hanno operato, ma, accomunati da una grande maestria e dall’uso del bianco e nero. Le rassegne fotografiche sono dedicate all’Amazônia di Sebastião Salgado (fino al 21 agosto), all’Italia vista da Gianni Berengo Gardin (fino al 18 settembre) e a una Tokyo rivisitata (revisited) attraverso gli scatti di Daido Moriyama e dal suo maestro Shomei Tomatsu.

MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Roma, via Guido Reni 4/A
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Casa Balla
Roma, via Oslavia 39b
apertura: gio-dom | per maggiori informazioni e l’acquisto del biglietto >>

Repubblica Ceca, Casa Immaginaria: Living in a Dream. Foto: DSL Studio.

23esima Esposizione Internazionale di Triennale Milano

È stata aperta al pubblico, a Milano, il 15 luglio, la 23esima Esposizione Internazionale di Triennale Milano promossa da Triennale in collaborazione con il Bureau International des Expositions e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Intitolata Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, la rassegna affronta il tema dell’ignoto, interrogandosi sui misteri del mondo conosciuto e aprendo uno spazio di riflessione su quello che ancora “non sappiamo di non sapere”. Ne fanno parte la mostra tematica Unknown Unknowns, curata da Ersilia Vaudo, con più di 100 tra opere, progetti e installazioni in cui artisti, ricercatori e designer si confrontano con l’ignoto, e le 23 partecipazioni internazionali, che, attraverso diversi approcci multidisciplinari, mirano a offrire spunti di riflessione sull’ignoto che ci circonda. La 23esima Esposizione Internazionale ospita anche altre due mostreMondo Reale, a cura di Hervé Chandès, e La tradizione del nuovo, curata da Marco Sammicheli –, oltre a installazioni e progetti speciali. Alla realizzazione della manifestazione milanese hanno partecipato ca. 400 artisti, designer e architetti, provenienti da più di 40 paesi.

Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries
fino all’11 dicembre 2022
Triennale Milano, Milano, viale E. Alemagna 6
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Sigurd Lewerentz, Proposal for the extension of the PUB department store, pencil and watercolor on trace, ca. 1932. Courtesy of ArkDes.

Sigurd Lewerentz a Stoccolma

ArkDes, il Centro nazionale svedese per l’architettura e il design (un museo, un centro studi e di confronto) presenta una rassegna retrospettiva, la prima esposizione completa, sulla vita e sull’opera di Sigurd Lewerentz (1885-1975), uno dei maggiori progettisti svedesi, autore di alcune opere iconiche, tra cui il Skogskyrkogården (il Cimitero del Bosco), realizzato insieme a Erik Gunnar Asplund. La mostra è il frutto di quattro anni di nuove ricerche condotte dal curatore di ArkDes Johan Örn, che ci restituiscono un’immagine diversa dell’architetto svedese, lontana dal cliché del maestro solitario e intransigente. Fa parte della rassegna tutta l’opera di Lewerentz, che comprende abitazioni operaie, ville, fabbriche, edifici religiosi, edifici per uffici, alberghi, negozi, mobili, carte da parati, lapidi, piante di città, pubblicità, oltre ai suoi primissimi lavori, meno conosciuti, per negozi e interni commerciali. Accompagna la mostra – suddivisa in 6 sale tematiche –un esauriente libro-catalogo.

Sigurd Lewerentz: Architect of Death and Life
fino al 28 agosto 2022
ArkDes, Exercisplan 4, Stoccolma, Svezia
orari: 10 – 20, mar, ven; 10 – 18, mer-gio, sab-dom
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vedi la mostra online >>

Video “Kvinder skaber rum”: un tour attraverso la mostra con la curatrice Sara Hatla Krogsgaard.

Donne architette a Copenaghen

Il Danish Architecture Center presenta – in collaborazione con il progetto di ricerca sviluppato dall’Università di Copenaghen Women in Danish architecture: A new history of gender and practice (Le donne nell’architettura danese: una nuova storia di genere e pratica) – una mostra sulle opere delle architette danesi, quali Ragna Grubb, Karen Hvistendahl, Ingeborg Schmidt e altre, illustrata attraverso una serie di “stanze” espositive. Le “stanze” fanno riferimento al libro di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, del 1929, in cui la scrittrice sosteneva che le donne, per poter creare qualcosa di importante, devono essere finanziariamente indipendenti e devono avere una stanza tutta per sé, sia in senso fisico sia metaforico. A tale proposito, le architette Tatiana Bilbao (Tatiana Bilbao Estudio, Messico), Débora Mesa (Ensamble Studio, Spagna) e Siv Stangeland (Arkitektfirma Helen & Hard, Norvegia) espongono in mostra tre “stanze”-installazioni progettate sul tema.

Women in Architecture
fino al 23 ottobre 2022
Danish Architecture Center, Bryghuspladsen 10, Copenaghen, Danimarca
orari: 10 – 18, lun-mer, ven-dom; 10 – 21, gio
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Dome area (detail), Sir John Soane’s Museum. Photo: ©Sir John Soane’s Museum.

Sir John Soane’s Museum

Premesso che una visita dal vivo è un’esperienza unica e ineguagliabile, a maggior ragione se riguarda un “luogo” così particolare e ricco di spunti storici e architettonici come il Sir John Soane’s Museum, vi segnaliamo che il museo londinese ha iniziato, da poco, l’operazione di digitalizzazione di alcuni degli ambienti della celebre casa-museo. Intitolata Explore Soane, l’esperienza digitale permette a chiunque di visitare la Model Room, la Sepulchral Chamber (con il sarcofago del faraone Seti I) e la Picture Room. Si tratta di una pratica gratuita e popolare che, di certo, rispecchia il desiderio di Soane. Egli, quando, nel 1837, alla sua morte lasciò la casa-studio con la sua importante collezione allo Stato, specificò che dovevano essere conservate com’erano in quel momento e che dovevano essere tenute sempre aperte e gratuite per favorire l’ispirazione e l’educazione del pubblico. Il museo ospita attualmente diverse mostre e workshop, tra cui Space Popular: The Portal Galleries.

Sir John Soane’s Museum
13 Lincoln’s Inn Fields, Londra, Regno Unito
orari: 10 – 17, mer-dom (ultimo ingresso: 16.30)
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Plan Your Visit >>  |  visita digitale Explore Soane >>

Schlicht Lamprecht Architekten, Gemeindebücherei, Gundelsheim, Deutschland, 2020. Foto: Stefan Meyer.

Architetture di qualità in aree rurali

Il DAM – Deutsches Architekturmuseum in collaborazione con l’Hessenpark Open Air Museum presenta a Neu-Anspach, in un fienile restaurato risalente al 1742, una rassegna dedicata all’architettura rurale di qualità costruita in Germania, Austria e Svizzera. I 70 edifici selezionati includono anche alcuni esempi di opere simili giudicate particolarmente interessanti, realizzate in Francia, Spagna, Danimarca, Belgio, Norvegia, Repubblica Ceca. La mostra, il cui progetto è sostenuto dal Ministero federale tedesco dell’Alimentazione e dell’Agricoltura, si propone di dimostrare che può essere molto “bello” (parafrasando il titolo) lavorare e abitare in “campagna”, soprattutto se ciò avviene in architetture di alta qualità, quali case, uffici, edifici agricoli, officine, locande, piccoli negozi, vigneti, hotel, musei, biblioteche, cappelle, impianti sportivi, scuole e municipi. Basti pensare che attualmente alle zone rurali o prevalentemente rurali corrisponde ca. il 90% del territorio dell’UE, dove, però, risiede, soltanto la metà della popolazione europea.

Schön hier. Architektur auf dem land / Nice out here. Architecture in rural areas
fino al 27 novembre 2022
Hessenpark (Freilichtmuseum Hessenpark), Laubweg 5, Neu-Anspach, Germania
orari (fino al 31 ottobre): 9 – 18, lun-dom (ingresso fino alle ore 17)
per maggiori informazioni >>  |  visita virtuale >>

Kashef Chowdhury / URBANA, complesso ospedaliero Friendship Hospital, Shyamnagar, Bangladesh.

Kashef Chowdhury / URBANA a Lussemburgo

Il luca – Luxembourg Center for Architecture presenta, fino all’11 ottobre, una rassegna dedicata all’opera progettuale di Kashef Chowdhury / URBANA, il cui complesso ospedaliero Friendship Hospital, situato a Shyamnagar, Bangladesh, è stato quest’anno proclamato vincitore del prestigioso RIBA International Prize 2021 (leggi qui il relativo articolo). La mostra documenta più di una dozzina di edifici e progetti realizzati dallo studio URBANA – fondato insieme a Marina Tabassum, nel 1995, ma dal 2004 gestito unicamente da Chowdhury –, accomunati tra di loro dall’essere situati in aree segnate da condizioni climatiche estreme, dall’adoperare tecniche e materiali di costruzione locali e dal costituire esempi di un’architettura che serve la società attraverso semplicità e poesia. L’esposizione, curata da Niklaus Graber e Andreas Ruby, viene accompagnata da tre diverse pubblicazioni.

Faraway so close. A Journey to the Architecture of Kashef Chowdhury / URBANA, Bangladesh
fino all’11 ottobre 2022
luca – Luxembourg Center for Architecture, rue de la Tour Jacob 1, Lussemburgo
orari: 12 – 18, mar-ven; 14 – 18, sab
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István Medgyaszay, Residential and Office Building TÉBE Bank, Budapest, 1939–40 ©Stadtarchiv Budapest / Familienarchiv Medgyaszay.

István Medgyaszay, un architetto ungherese a Vienna

Inaugurata da pochissimo, è in corso a Vienna, presso il Centro espositivo Ringturm (Ausstellungszentrum im Ringturm), un’esposizione dedicata all’opera progettuale di István Medgyaszay (nato Benkó) (1877-1959), che viene considerato, insieme a Ödön Lechner, come uno dei maggiori esponenti del modernismo ungherese. Nato a Budapest, Medgyaszay si diploma nel 1903 all’Accademia di Belle Arti di Vienna, dove, tra l’altro, studia con Otto Wagner. Dopo ulteriori studi a Budapest, stage a Berlino e a Parigi, svolge importanti ricerche sull’arte popolare ungherese a Szeklerland (Transilvania), che hanno, poi, influenzato fortemente il suo linguaggio formale, affascinante e inconfondibile, e le sue opere architettoniche caratterizzate da motivi storico-etnografici. La mostra è stata curata da Adolfo Stiller, con l’ausilio di consulenti accademici Zoltán Fehérváry, András Hadik, Emese Kún e Ferenc Potzner.

István Medgyaszay – Architekt der ungarischen Moderne / Hungarian Modernist Architect
fino al 16 settembre 2022
Ausstellungszentrum im Ringturm, Schottenring 30, Vienna, Austria
orario: 9 – 18, lun-ven, ingresso libero
per maggiori informazioni >>
26 luglio 2022, ore 17.30: visita guidata (gratuita) con il curatore, previa registrazione via e-mail a info@airt.at

Video “La arquitectura japonesa desde 1950, espacios plurales” realizzato dal Centre Pompidou Málaga.

Architettura giapponese a Malaga

Presso il Centre Pompidou Málaga è in corso, fino al 19 settembre, una mostra retrospettiva che illustra e analizza la scena architettonica giapponese, a partire dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri. Curata da Yûki Yoshikawa, la rassegna presenta opere architettoniche di una trentina di architetti giapponesi – tra cui Tadao Ando, Shigeru Ban, Sou Fujimoto, Junya Ishigami, Arata Isozaki, Toyo Ito, Kengo Kuma, Kisho Kurokawa, SANAA, Kazuo Shinohara, Ryoji Suzuki, Kenzo Tange – ordinate cronologicamente e suddivise in cinque sezioni tematiche: La nascita di un’architettura giapponese moderna; Visioni futuristiche: il gruppo metabolista e l’Esposizione mondiale di Osaka del 1970; Ridefinire l’architettura: città e case; L’architettura come concetto e linguaggio; Un’architettura di rimozione. Il numeroso materiale originale esposto proviene dalla collezione del Centre Pompidou.

La arquitectura japonesa desde 1950, espacios plurales
fino al 19 settembre 2022
Centre Pompidou Málaga, pasaje Doctor Carrillo Casaux s/n, Muelle Uno, Puerto de Málaga, Spagna
orari: 9.30 – 20, lun, mer-dom
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Installation view of Formafantasma at Manitoga’s Dragon Rock: Designing Nature, at Manitoga / The Russel Wright Design Center. Photo by Michael Biondo. Courtesy of Manitoga / Michael Biondo Photography.

Formafantasma nella casa-studio di Russel Wright

A Garrison, a circa un’ora di macchina a nord di New York City, Formafantasma, il duo di designer italiani (Simone Farresin e Andrea Trimarchi) con base ad Amsterdam, incontra l’opera e la residenza modernista del noto industrial designer statunitense Russel Wright (1904-1976). L’evento – promosso da Magazzino Italian Art, il museo e centro di ricerca per la promozione dell’arte italiana contemporanea e del secondo dopoguerra negli Stati Uniti – è un’installazione site-specific realizzata da Formafantasma negli ambienti della casa-studio Manitoga, detta anche Dragon Rock, progettata da David L. Leavitt (1918-2013) e da Wright in qualità di interior designer. Formafantasma presentano una selezione di circa 20 opere in dialogo con l’architettura dello spazio della casa-studio. Manitoga, costruita in legno, pietra e vetro, e inserita all’interno di 30 ettari di paesaggio boschivo, fa parte del registro del National Historic Landmark statunitense.

Formafantasma at Manitoga’s Dragon Rock: Designing Nature
fino al 14 novembre 2022
Manitoga / The Russel Wright Design Center
584 NY-9D, Garrison, NY 10524, Stati Uniti
(lungo la New York State Route 9D a sud di Garrison, a breve distanza del Bear Mountain Bridge)
per maggiori informazioni e prenotazioni online >>

Le Corbusier e Pierre Jeanneret, villa “Le Lac” Le Corbusier, Corseaux, Svizzera, 1923. Il fronte sud della villa. Foto: ©Patrick Moser / FLC / ADAGP, 2013.

Infine, last but not the least, vi segnaliamo anche alcune altre belle e interessanti mostre in corso a Milano, oltre che una visita nella vicina Svizzera, tutte illustrate su weArch.
Tra di esse c’è la recentissima rassegna, suddivisa in tre parti, su Somaini e Milano, e, poi, le 3 mostre di design, quella all’ADI, dedicata al XXVII Compasso d’Oro (fino all’11 settembre), e le due che vedono per protagonisti Joe Colombo (fino al 4 settembre) e Aldo Rossi designer (fino al 2 ottobre); infine, Villa “Le Lac” Le Corbusier a Corseaux, Svizzera, merita sicuramente una visita e una breve “gita fuori porta”.