In occasione dei 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla (1871-1958), il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebra il pittore, scultore, scenografo ed esponente di spicco del Futurismo italiano con un importante duplice evento: l’eccezionale apertura al pubblico, per la prima volta, della sua casa futurista–opera d’arte totale di via Oslavia, a Roma, e un’esposizione presso il museo, che evidenzia la straordinaria attualità del futurismo e dei suoi temi.

Casa Balla, Roma, via Oslavia. Corridoio. Foto: M3Studio, Courtesy Fondazione MAXXI ©Giacomo Balla, by SIAE 2021.

Il progetto culturale, intitolato Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno, curato da Bartolomeo Pietromarchi e Domitilla Dardi, è stato prodotto e realizzato dal MAXXI in collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con il supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Dal 17 giugno la mostra è aperta al pubblico, mentre l’appartamento romano – dove Balla ha vissuto dal 1929 fino al 1958 – sarà visitabile, ogni fine settimana, a partire da venerdì 25 giugno (dietro prenotazione obbligatoria).

Casa Balla, Roma, via Oslavia. Soggiorno. Foto: M3Studio, Courtesy Fondazione MAXXI ©Giacomo Balla, by SIAE 2021.

L’appartamento di via Oslavia, dove Balla visse con la moglie Elisa e le figlie Luce ed Elica, è protetta da vincolo di tutela dal 2004, ma solo adesso, dopo un periodo di ricognizione, restauro e messa in sicurezza dei suoi beni, è stato possibile renderlo accessibile al grande pubblico. La casa si presenta come una “vera e propria opera d’arte, un laboratorio di sperimentazione fatto di pareti e porte dipinte, mobili e arredi decorati, utensili autocostruiti, quadri e sculture, abiti disegnati e cuciti in casa e tanti altri oggetti che, insieme, hanno creato un unico e caleidoscopico progetto totale”.
Una casa dinamica e futurista, piena di luce e colore, dove numerosi oggetti di uso quotidiano (targhetta sulla porta, piatti, piastrelle, attaccapanni, armadi, sedie, vestiti, sciarpe, carta da parati), ideati e realizzati da Balla, convivono con oggetti d’arte “classici”, quali quadri, disegni e sculture.

Casa Balla, Roma, via Oslavia. Camera di Luce. Foto: M3Studio, Courtesy Fondazione MAXXI ©Giacomo Balla, by SIAE 2021.

Dice Domitilla Dardi, curatrice del progetto: “Quella immaginata da Balla e dalle sue figlie è una modernità che oggi ci risulta molto familiare: parla di superamento delle barriere disciplinari, di contaminazioni e commistioni concettuali, di convivenza tra linguaggio astratto e figurativo. E soprattutto di identificazione tra arte e vita: vivere senza soluzione di continuità la propria arte è quello che rende il loro un ‘progetto diffuso’ che riguarda i quadri tanto quanto i piatti di ogni giorno, le sculture, gli arredi, ma anche i vestiti che indossavano diventando essi stessi opere d’arte semoventi”.

Casa Balla, Roma, via Oslavia. Camera di Elica. Foto: M3Studio, Courtesy Fondazione MAXXI ©Giacomo Balla, by SIAE 2021.

Inoltre, l’esposizione al MAXXI di Roma presenta al pubblico numerosi disegni, bozzetti, arazzi, mobili e arredi, provenienti da Casa Balla, insieme ad altri importanti originali facenti parte di collezioni private, tra cui quelle degli Eredi di Giacomo Balla (riuniti qui per la prima volta), della Fondazione Biagiotti Cigna e della Collezione Laura e Lavinia Biagiotti.

Casa Balla, Roma, via Oslavia. Studiolo rosso dettaglio. Foto: M3Studio, Courtesy Fondazione MAXXI ©Giacomo Balla, by SIAE 2021.

Gli oggetti esposti dialogano con 8 opere inedite, che riflettono sulle numerose suggestioni di Casa Balla come opera d’arte totale, create per l’occasione da altrettanti architetti, artisti e designer contemporanei: Ila Bêka e Louise Lemoine; Carlo Benvenuto; Alex Cecchetti; Jim Lambie; Emiliano Maggi; Leonardo Sonnoli; Space Popular; Patricia Urquiola.