MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma – oltre al lancio del concorso internazionale di progettazione GRANDE MAXXI, che prevede una serie di azioni integrate riguardanti la sede museale, la piazza Alighiero Boetti e un’area urbana attigua – ha presentato, nel mese di marzo, anche il suo ricco e interessante programma espositivo per il 2022, contraddistinto da numerose nuove mostre, progetti espositivi, installazioni e premi nei campi di architettura e arte, che, qui di seguito cercheremo di illustrare brevemente.

Maksym Mamsykov, Rifiuto. Olio su tela, 2015.

La “stagione” è stata inaugurata con la rassegna Ukraine: Short Stories. Contemporary artists from Ukraine, una ricognizione sulla scena artistica ucraina contemporanea. Realizzata in collaborazione con la Fondazione Imago Mundi, la mostra raccoglie opere di 140 artiste e artisti, “i cui lavori riflettono una società che sta reinventandosi, attraverso instabilità, cambiamenti ideologici e sociali, crudeli conflitti”.
Gli incassi dell’esposizione (e di alcune domeniche presso il museo) saranno devoluti al fondo per l’emergenza umanitaria in Ucraina, costituito da UNHCR, UNICEF e Croce Rossa.

Daido Moriyama. Monochrome (2008-12). Credit: ©Daido Moriyama. Photo: Foundation Courtesy Akio Nagasawa Gallery.

Shomei Tomatsu, Blood & Roses, 1969. Credit:  ©Shomei Tomatsu – INTERFACE.

Gianni Berengo Gardin, Venezia – Traghetto Punta della Dogana, 1960 ca.

Sebastião Salgado, Sciamano Yanomami dialoga con gli spiriti prima della salita al monte Pico da Neblina. Stato di Amazonas, Brasile, 2014. ©Sebastião Salgado / Contrasto.

Il programma di MAXXI continua attraverso gli scatti fotografici di quattro grandi protagonisti della fotografia contemporanea e recente. I loro affascinanti sguardi sul mondo testimoniano paesi ed epoche storiche diverse come il Giappone, l’Italia e l’Amazzonia.
A partire dal 15 aprile le immagini in bianco e nero di Daidō Moriyama e del suo maestro Shōmei Tōmatsu ci permetteranno di scoprire una Tokyo revisited, diversa e lontana dagli sguardi dei turisti; invece, dal 4 maggio sarà possibile venire immersi nei paesaggi e luoghi di lavoro e della vita quotidiana di un’Italia raffigurata, dal dopoguerra ai giorni nostri, attraverso gli scatti di Gianni Berengo Gardin; infine, a grande richiesta (con oltre 120 mila visitatori in 5 mesi), è stata prorogata fino ad agosto Amazônia di Sebastião Salgado, la mostra che, con più di 200 fotografie del grande “fotoreporter umanista”, accompagnate dal paesaggio sonoro creato da Jean-Michel Jarre, restituiscono l’universo – gli abitanti, i fiumi, le montagne, gli animali, le piante – della celebre foresta brasiliana.

Courtesy Jon Rafman.

Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma ha, inoltre, in cantiere due grandi progetti espositivi che “danno forma a quel filone di ricerca del MAXXI che indaga il rapporto tra arte, architettura, scienza, nuove tecnologie e intelligenza artificiale”.
Il primo, What a Wonderful World (a partire dal 27 maggio) è il nuovo allestimento della Collezione Arte del museo: un importante percorso innovativo che unisce installazioni di 14 artisti internazionali (tra cui Rosa Barba, Carsten Höller, Liliana Moro, Franklin Evans, Jon Rafman), tra opere chiave della Collezione e altre commissionate ad hoc.
“Il titolo allude alla realtà di oggi e alla speranza per il domani: attraverso lo sguardo visionario degli artisti evoca, anche in maniera ironica, il nostro tempo costellato di grandi incertezze e sfide, ma anche di molteplici possibilità umane e tecnologiche di grandi evoluzioni e spinte verso il futuro”.

Pier Luigi Nervi, Annibale Vitellozzi, Palazzetto dello Sport, Roma, 1958-60. Courtesy Archivio Pier Luigi Nervi, Collezione MAXXI Architettura, Fondazione MAXXI.

Invece, il secondo, Technoscape. L’architettura dell’ingegneria, a cura di Maristella Casciato e Pippo Ciorra, è organizzato “attorno a due sezioni che corrispondono ai due grandi universi, quello dell’innovazione tecnologica e quello dell’ingegneria della costruzione”. Dal 30 settembre, la mostra indagherà, da un lato, “l’immersione nella cultura digitale per la progettazione, la fabbricazione e la gestione di edifici e città”, mentre il secondo percorso sarà dedicato all’ingegneria delle costruzioni tradizionali, con disegni, immagini e modelli di alcune opere-simbolo, tra cui il Beaubourg, il teatro Opera House di Sidney, le realizzazioni italiane di Pier Luigi Nervi.

Sergio Musmeci, Zenaide Zanini, Progetto per il ponte sullo stretto di Messina, 1969. Courtesy Archivio Sergio Musmeci, Collezione MAXXI Architettura, Fondazione MAXXI.

Technoscape. L’architettura dell’ingegneria verrà affiancata, dal 9 giugno, dal “focus” InGenio. Idee visionarie dall’Archivio, una selezione di quei progetti rimasti sulla carta, in anticipo rispetto ai tempi, o, semplicemente, troppo visionari, custoditi presso l’Archivio del MAXXI, tra i disegni dei maggiori ingegneri italiani del Novecento.

Inside Outside | Petra Blaisse. A Retrospective. Photo Courtesy of MAXXI.

Altri due “focus” della Collezione Architettura di MAXXI riguardano Petra Blaisse e Mario Botta.
Il primo, già in corso, è un’installazione site-specific Inside Outside | Petra Blaisse. A Retrospective che, fino all’8 maggio, racconterà i quasi 20 anni di produzione dello studio Inside Outside, fondato da Petra Blaisse (leggi l’intervista realizzata da weArch in occasione dell’inaugurazione del parco Biblioteca degli Alberi a Milano): “una grande tenda che esce dalle gallerie del museo per disporsi nella piazza, introducendo una modalità nuova e alternativa di fruizione dello spazio esterno”.

Mario Botta, San Carlino, Lugano, Svizzera, 1999-2003. Photo: Enrico Cano.

Mario Botta, invece, ha progettato per MAXXI una grande installazione “composta da materiali eterogenei e fortemente espressivi” (padiglioni e prototipi in scala 1:1, modelli, schizzi, fotografie dei progetti costruiti) sul tema del “sacro e profano”; a partire dall’8 aprile, accompagnata da un libro-catalogo contenente testi critici, un’intervista e le schede dei progetti in mostra.

Pascale Marthine Tayou, La source, 2018. Credit: Jan Theun van Rees, ADAGP, Paris. Courtesy dell’artista e di Galleria Continua.

Altri “focus” riguardano: Pascale Marthine Tayou, che realizzerà (dal 3 maggio), nella piazza Alighiero Boetti, Brainforest, un’installazione ambientale raffigurante “un grande albero al centro di una fontana ovoidale per rappresentare la natura che fiorisce dal cuore della città eterna”; Nedko Solakov con A Corned Solo Show presenterà, in un angolo della lobby museale, un suo intervento facente parte di una serie di mostre atte a scoprire angoli anonimi di importanti musei europei; Territori della performance: percorsi e pratiche in Italia (1967-1982), a cura di Lara Conte e Francesca Gallo, sarà, invece, dedicato alla storia delle arti performative in Italia.

A ottobre sarà la volta di Architetture fatte ad arte, il nuovo allestimento della Collezione Architettura del MAXXI dedicato ad alcuni importanti archivi di architettura italiani, BBPR, Costantino Dardi, Luigi Moretti, Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti, “nei cui lavori si riflette la contaminazione creativa tra opera d’arte e architettura”.

Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, LCM 2018 / CASA-ASILO, Mazzarone, Catania, 2018 – opera vincitrice Premio italiano di architettura 2021.

Silvia Rosi, Self Portrait as my Father, 2019, dalla serie Encounter. Credit: ©Silvia Rosi. Opera finalista della terza edizione del Premio MAXXI Bvllgari.

MAXXI partecipa a tre premi, dedicati a discipline diverse, prestando grande attenzione ai giovani e alla promozione del loro talento, di cui esporrà i lavori premiati e vincitori: Il premio italiano di architettura 2022 (qui i risultati della edizione 2021), promosso da MAXXI e Triennale Milano per la valorizzazione dell’architettura italiana, vedrà esposti i progetti vincitori della terza edizione (il miglior intervento realizzato, la/il migliore giovane progettista, il premio alla carriera; da ottobre 2022); Maxxi Bvlgari Prize, dal 24 giugno, mostrerà i lavori site-specific dei finalisti delle terza edizione del premio dedicato ai giovani artisti contemporanei; Premio Graziadei per la fotografia presenterà in ottobre le opere del vincitore dell’edizione 2022 e quelle di Rachele Maistrello, vincitrice nel 2021, che entreranno a far parte della collezione MAXXI.

Pier Paolo Pasolini, La ricotta, 1963. Credit: Paul Ronald, Courtesy Collezione Maraldi.

Nel 2022, nel centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, MAXXI parteciperà – insieme alle Gallerie Nazionali di Arte Antica e all’Azienda Speciale Palaexpo di Roma – al grande progetto espositivo condiviso Pier Paolo Pasolini. Tutto è Santo, per celebrare nelle rispettive sedi museali la figura del regista, scrittore e artista italiano.
Al MAXXI, dal novembre 2022, la lettura dell’opera pasoliniana verrà restituita attraverso le voci di artisti contemporanei, le cui opere evocheranno il suo impegno politico e sociale.
(*A tale proposito, vi segnaliamo che weArch sta per pubblicare, nel mese di aprile, un itinerario di architetture e di luoghi riferiti a un film diretto da Pier Paolo Pasolini; in tale occasione verrà inaugurata anche la nuova rubrica “Itinerari”).

Mariam Kamara, atelier masomi, Niamey Cultural Center, Aerial View. Credit: ©ateliermasomi.

Casa Balla, Roma, via Oslavia. Corridoio. Foto: M3Studio, Courtesy Fondazione MAXXI ©Giacomo Balla, by SIAE 2021.

Infine, vi ricordiamo che la bellissima Casa Balla, abitazione futurista romana di Giacomo Balla in via Oslavia, resterà aperta al pubblico per tutto il 2022 e che la mostra BUONE NUOVE. donne in architettura è in corso di programmazione presso il MAXXI fino all’11 settembre.