Sono stati annunciati oggi i vincitori della edizione 2022 del “Premio italiano di Architettura”, promosso da MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e da Triennale Milano, a conferma del significativo impegno da parte delle due prestigiose istituzioni a favore della valorizzazione dell’architettura italiana contemporanea, attraverso la promozione di opere rivolte all’innovazione, alla qualità del progetto e al ruolo sociale dell’architettura.

MoDusArchitects, ristrutturazione e ampliamento dell’Accademia Cusanus a Bressanone. Foto: ©Gustav Willeit.

Nel corso della cerimonia di premiazione, svoltasi quest’anno a Roma – con Giovanna Melandri, presidente Fondazione MAXXI; Stefano Boeri, presidente Triennale Milano (in collegamento); Pippo Ciorra, senior curator del MAXXI Architettura; MoDusArchitects; Atelier Remoto; Andrea Branzi (in collegamento) – sono state premiate le seguenti opere e progettiste/i:

MoDusArchitects – Sandy Attia e Matteo Scagnol vincono il riconoscimento per il “miglior edificio o intervento realizzato negli ultimi tre anni” per l’opera di ristrutturazione e ampliamento dell’Accademia Cusanus a Bressanone.

MoDusArchitects, ristrutturazione e ampliamento dell’Accademia Cusanus a Bressanone. Foto: ©Gustav Willeit.

Secondo le motivazioni della giuria: “Ci sono almeno tre elementi molto convincenti (…) Il primo è l’alta qualità urbana del complesso, che mette insieme una preesistenza importante e un’addizione a suo modo sorprendente per costruire un sistema di spazi accessibili e di alto valore civico. Il secondo è nella scelta di un atteggiamento rispettoso ma non passivo nei confronti della preesistenza. Il terzo nella capacità di ‘inventare spazi’ e connessioni non immediatamente visibili dall’esterno del complesso, però essenziali all’identità di un organismo dedito alla formazione e alla relazione tra conoscenza e comunità”.

MoDusArchitects, ristrutturazione e ampliamento dell’Accademia Cusanus a Bressanone. Foto: ©Gustav Willeit.

Atelier Remoto – Valentina Merz e Lara Monacelli Bani vincono il riconoscimento per il “miglior giovane progettista” (assegnato ad anni alterni ai vincitori del progetto NXT MAXXI L’Aquila e del Premio TYoung “Claudio De Albertis” per Triennale Milano) per l’installazione Dandalò a L’Aquila.
“I giurati ne hanno apprezzato l’eleganza e la narratività attenta e consapevole rispetto al territorio aquilano (…) hanno approvato anche la realizzabilità, la spazialità efficace nel sottolineare il contributo che il museo dà allo spazio pubblico della città e la disponibilità dell’installazione proposta ad accogliere le attività in programma per i mesi estivi”, ha motivato la giuria.

Andrea Branzi vince il Premio alla Carriera, in quanto “straordinario maestro dell’architettura e del design che ha saputo anticipare e interpretare importanti trasformazioni sociali e culturali”.

Atelier Remoto, Dandalò. Collage.

La giuria era composta da Giovanna Melandri; Stefano Boeri; Pippo Ciorra; Lorenza Baroncelli, direttore artistico Triennale Milano; Simona Della Rocca di BDR bureau (vincitrice Premio giovani nel 2021), Maria Giuseppina Grasso Cannizzo (vincitrice Premio miglior edificio o intervento completato nel 2021), Lina Ghotmeh, architetta; Joseph Grima, direttore creativo della Eindhoven Design Academy; Mirko Zardini, architetto e curatore.
Le opere premiate, insieme ai progetti finalisti del Premio, saranno in mostra presso il MAXXI fino all’11 settembre 2022.
L’anno prossimo il Premio italiano di Architettura si svolgerà presso la Triennale di Milano.

Atelier Remoto, Dandalò, interno. Collage.

La Redazione di weArch, oltre a esprimere le proprie vive congratulazioni per l’assegnazione del Premio ai MoDusArchitects, segnala di seguito alcune opere progettate dallo studio di Bressanone già presenti sulle pagine di weArch, tra cui l’Hotel Icaro, Alpe di Siusi, Castelrotto (qui), l’Ampliamento del Museo dell’Abbazia di Novacella, Varna (qui), il TreeHugger – Ufficio di Informazioni Turistiche a Bressanone (qui), lo Svincolo centrale della Circonvallazione Bressanone-Varna (qui).