Organizzata dal CASVA – Centro di Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano, la mostra Nanda Vigo. Sineddoche d’archivio rappresenta la prima occasione pubblica di esplorazione del fondo archivistico recentemente donato dagli eredi dell’artista, designer e architetta. L’esposizione, inaugurata in occasione della Milano Design Week e parte del programma della Fabbrica Design Week 2025, si sviluppa negli spazi dell’edificio “Cattedrale” della Fabbrica del Vapore e resterà aperta fino al 30 aprile 2025.

Foto: ©MB / weArch.

Frutto di una fase iniziale di studio e inventariazione dell’archivio, condotta con il supporto della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia, la rassegna si articola in sette isole tematiche, ognuna dedicata a un ambito rappresentativo del lavoro di Nanda Vigo: dal design industriale all’artigianato, dal progetto di interni agli spazi per la performance, dai contesti museali a quelli urbani. Ogni sezione accosta documenti d’archivio ad alcuni oggetti originali – opere d’arte, prototipi, arredi – e include contributi multimediali con video storici in cui l’autrice commenta direttamente i propri progetti.

Foto: ©MB / weArch.

Più che un’antologica, la mostra si configura come un primo attraversamento del corpus progettuale e teorico di Vigo, la cui attività ha spaziato lungo decenni di fervente sperimentazione. Particolarmente rilevante il suo interesse per la luce, visibile nei celebri “cronotopi” in vetro e alluminio, ma anche l’uso delle piastrelle come moduli astratti per ambienti abitativi e installazioni immersive. Tra gli episodi emblematici ricordati in mostra figurano la scala a chiocciola in peluche progettata per la Casa Lo Scarabeo Sotto la Foglia a Malo, realizzata con Gio Ponti, e la scenografia ceramica creata per la Triennale del 1973, teatro di performance musicali e artistiche.

Nanda Vigo, Giulio Confalonieri, Progetto per l’Atrio del Palazzo dell’Arte, XV Triennale, 1973. Foto Laura Salviati.

Il CASVA conserva oggi l’archivio cartaceo di Nanda Vigo, dichiarato di interesse storico particolarmente importante. La donazione rappresenta il compimento di un percorso iniziato in vita dall’artista insieme alla direttrice del centro, Maria Fratelli. L’obiettivo è quello di rendere il materiale disponibile a studiosi, studenti e critici, in linea con lo spirito aperto e divulgativo che ha sempre contraddistinto la pratica di Vigo. Parallelamente alla mostra, proseguono le operazioni di indicizzazione e sistemazione del fondo, che non è ancora accessibile alla consultazione.

Nanda Vigo, La Casa blu, Milano, 1967-71. Foto Carla De Benedetti.

La curatela scientifica della mostra è di Giampiero Bosoni, Mariella Brenna, Maria Fratelli e Francesca Picchi, con un contributo critico di Leyla Ciagà. L’iniziativa è promossa dal Comune di Milano con il supporto della Soprintendenza Archivistica della Lombardia e la collaborazione dell’Archivio eredi Nanda Vigo. L’allestimento è curato da Andrea Gianni con la consulenza di Ico Migliore, mentre il progetto grafico è stato sviluppato da Enrico Delitala in collaborazione con studenti della IULM.

Nanda Vigo, Casa Museo Remo Brindisi, Lido di Spina, 1967-1971. Foto Aldo Ballo.

Dopo la MDW 2025, è ancora possibile visitare, gratuitamente, l’esposizione, dal 13 al 30 aprile. Il servizio di visite guidate, previa prenotazione, è curato dagli studenti dell’Università IULM, con partenze alle 10.30, 13.30 e 16.

Nanda Vigo, Lampada a terra mod 14033. Foto: Nicola Galli.

English Summary
Organized by CASVA – the Center for Advanced Studies in Visual Arts of the City of Milan – the exhibition Nanda Vigo. Sineddoche d’archivio presents a first exploratory look at the archive of the artist, designer and architect, recently donated by her heirs. Open at Fabbrica del Vapore until April 30, 2025, the show features seven thematic sections combining original works, archival materials and historic video footage. It highlights the interdisciplinary nature of Vigo’s work, from product design to installations, from interiors to urban space, with particular attention to her use of light and geometric abstraction. Guided tours are available by reservation.