Il ricco programma di Mantovarchitettura 2024, la manifestazione culturale promossa dal Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, include anche un ricordo di Federico Bucci (1959-2023), uno dei principali animatori e organizzatori di Mantovarchitettura, grazie anche all’incarico di Prorettore del Polo mantovano ricoperto per diversi anni, nonché un rinomato professore di Storia dell’Architettura.

Foto: Giuseppe Gradella.

Presso la sede tardo gotica dell’ex chiesa di Santa Maria della Vittoria è in corso, fino al 15 giugno, la mostra “Le parole dipinte”. L’architettura di Luigi Moretti negli scritti di Federico Bucci, che rappresenta un meritato omaggio al lavoro intellettuale di Bucci. Egli ha dedicato molti anni della sua carriera di storico dell’architettura allo studio dell’opera del progettista romano Luigi Moretti (1906-1973), fondatore della celebra rivista “Spazio. Rassegna delle Arti e dell’Architettura” (1950-53), autore di alcuni tra i più interessanti esempi di architettura moderna costruita in Italia, e non solo, nel dopoguerra, oltre che critico d’arte e studioso.

Foto: weArch.

“Per Moretti la Storia non è una memoria del passato, ma una presenza concreta volta al disegno del futuro. E non c’è nulla di meglio della pagina del libro o della rivista per compiere escursioni nella Storia, attualizzandone i contenuti attraverso testi e immagini. La pagina è dunque per Moretti un ambiente, un mondo che possiede forti potenzialità liriche, uno spazio da progettare e da vivere – come l’architettura e la città – attraverso lo svolgersi del tempo”, scrisse Bucci nel 2015.

Luigi Moretti, Complesso per uffici della Società anonima Pellami (Comacini), Induno Olona (Varese). Servizio fotografico: Paolo Monti, 1958, Biblioteca digitale BEIC (CC BY-SA 4.0 Deed)

E poi ancora: “Ciò che appare con più evidenza nel complesso milanese è, infatti, la volontà dichiarata dallo stesso Moretti, di instaurare una visione temporale o ‘successiva’, come quella richiesta dalle grandi architetture michelangiolesche e barocche da lui citate nei suoi saggi. Lo spazio architettonico non è assoluto, ma vive nello stratificarsi del tempo e della sua percezione ‘umana, troppo umana’”.

Foto: Lorenzo Cazzoli.

L’allestimento espositivo, curato dal team di Campus di Mantova, è stato impostato come un fitto dialogo tra le citazioni di brani scritti da Bucci e i progetti di Moretti, che si rincorrono e confrontano attraverso numeroso materiale iconografico originale, tra cui riviste, libri e copertine d’epoca, dattiloscritti, riproduzioni di disegni, stampe fotografiche, un dipinto di Marco Petrus e altro ancora.
Le due sezioni della mostra, Lo Spazio dell’Architetto e Le forme della scrittura – Il piacere del testo, si incontrano in uno spazio centrale, intitolato appunto Incontro, che fornisce al visitatore un affascinante e ricco racconto visivo, uno spazio simbolico di dialogo tra l’architetto e lo storico.

Foto: weArch.

La mostra è stata ideata e promossa dal Politecnico di Milano – Mantova Campus, in collaborazione con il Centro Archivi della Fondazione MAXXI di Roma e con il supporto del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (DABC) del Politecnico di Milano.

Foto: weArch.