Nell’ambito di Mantovarchitettura 2024, prestigiosa manifestazione culturale promossa dal Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, la Casa del Mantegna ospita, fino al 30 giugno, l’esposizione Andrew Berman. Discreet Architectures / Architetture discrete.
Curata dallo stesso Berman insieme a Luca Cardani e Angelo Lorenzi, la mostra presenta una selezione delle opere e dei progetti realizzati dallo studio newyorkese Andrew Berman Architect, a partire dal 1995, anno della sua fondazione.

Foto: Giuseppe Gradella.

Le opere esposte sono state raggruppate per temi, ognuno dei quali occupa una delle otto stanze del piano terra della quattrocentesca Casa del Mantegna: Riparo / Shelter; Biblioteche / Libraries; Studiolo / Studio; Esporre / Exhibit; Arte e Memoria / Art and Memory; Ricerca / Research; Abitare / Dwelling; Mostra a Casa del Mantegna / Exhibition at Casa del Mantegna.
Le tematiche scelte da Berman interpretano le differenti occasioni all’interno di una ricerca più ampia portata avanti dal progettista statunitense sull’architettura e sul suo ruolo nella città contemporanea.

Foto: weArch.

Gli interventi presentati, definiti “discreti”, per la loro attenzione al dialogo con il contesto che li accoglie, propongono architetture essenziali, di matrice razionalista contemporanea, “legate al luogo, alle persone che le abiteranno, alla loro cultura e ai loro bisogni”.
Tra di esse spiccano: la Biblioteca di Stapleton, Staten Island, NYC, USA, 2013; il SculptureCenter, Long Island, NY, USA, 2014; la Cappella di S. Giorgio, Isola di S. Giorgio Maggiore, Venezia, 2018; la Residenza Watermill, Watermill, NY, 2012; il Centro visitatori per il Campo di Fossoli, Carpi, 2021; e altre ancora.

Foto: weArch.

L’esposizione è stata concepita come “una mostra dentro la mostra”, un’installazione attenta e rispettosa, ma anche un’occasione unica per riscoprire le geometrie e indagare gli aspetti spaziali della Casa del Mantegna, con alcuni elementi espositivi disegnati appositamente da Berman per l’occasione.

Foto: Giuseppe Gradella.