Per il prossimo 5 aprile la Fondazione Carlo Perini organizza – nell’ambito del progetto “Memoria storica – per riscoprire gli antichi borghi milanesi” – un evento dedicato alla Certosa di Milano, detta anche la Certosa di Garegnano.
L’incontro, intitolato Certosa di Milano. Un gioiello nascosto, si svolgerà in modalità streaming e verrà trasmesso, a partire dalle ore 20.45, in diretta sul canale YouTube della Fondazione (per partecipare all’evento cliccare qui).
L’evento, che prevede anche una visita virtuale guidata della Certosa, sarà presentato da Christian Iosa, Presidente della Fondazione Carlo Perini, vi parteciperanno Simone Zambelli, Presidente del Municipio 8 di Milano, e Giulia Pelucchi, Assessora alla Cultura del Municipio 8 di Milano, mentre lo condurranno l’architetto Maddalena Colli e il giornalista Roberto Gariboldi del gruppo “Amici della Certosa”.
Il coordinamento dell’incontro è a cura di Antonio Barbalinardo, Vice Presidente della Fondazione Perini, e di Luciano Rossi, Azione Cattolica Certosa; il progetto digitale è stato realizzato da Marco Stucchi.

Foto: ©Marco Stucchi.

La Certosa di Garegnano o meglio di Milano, è un gioiello del patrimonio culturale, artistico e religioso della città ambrosiana.
Fu fondata il 19 settembre 1349 da Giovanni Visconti, Arcivescovo e Signore di Milano che ne fece dono all’Ordine dei Certosini, insieme ad altri suoi beni personali, case, terreni, diritti d’acqua, posti nel territorio di Garegnano. La donazione definitiva e l’inizio dei lavori avvennero il 12 novembre 1354. Di questa prima fase costruttiva restano sole alcune testimonianze come quella del Petrarca, il quale ne parla in una lettera del 1357 all’amico Guido Sette, Arcivescovo di Genova e la definisce “nuova e nobile”. E l’ala sinistra della chiesa dove si nota l’antica muratura risalente alla costruzione trecentesca della chiesa, con archi a tutto sesto e a sesto acuto, formati da conci di mattone e letti di malta di piccolo spessore, tipico modo di costruire del Trecento.
Nel corso dei secoli, grazie a numerosi lasciti, il più cospicuo fu quello di Luchino Novello Visconti, nipote dell’Arcivescovo Giovanni, che nel 1388 alla sua morte, donò parte dei suoi beni ai certosini, tanto da venire considerato il secondo fondatore.

Foto: ©Marco Stucchi.

Ma i grandi cambiamenti si ebbero tra il 1500 e il 1700. Vennero chiamati i maggiori artisti dell’epoca presenti a Milano, come gli architetti Galeazzo Alessi, Vincenzo Seregni e Pellegrino Tibaldi, i pittori Simone Peterzano, Enea Salmeggia, Daniele Crespi, il canonico Biagio Bellotti, Bartolomeo Roverio detto il Genovesino. Grandi intagliatori come Giuseppe Bosso, Tommaso Orsolino e lo stuccatore Marsilio de Solis, i quali con le loro abilità realizzarono quanto ancora oggi possiamo ammirare.
L’interno della chiesa è completamente affrescato, con grandi cicli pittorici, come quello del presbiterio dove, Simone Peterzano, pone una sintesi della vita di Cristo, con la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Crocifissione, gli Evangelisti, i Profeti. La navata e la volta dove Daniele Crespi, narra la storia dell’Ordine monastico, inserendo alcuni episodi tratti dalla Sacra Scrittura.
Nonostante la grande ricchezza artistica in essa contenuta, il nome del viale a lei dedicato e il suo essere a ridosso del raccordo autostradale, dove ogni giorno migliaia di macchine le passano accanto, non ha permesso ai milanesi di conoscerla e di scoprirne il fascino che essa emana.
La Certosa resta a testimoniare un passato importante, che non va perso, resta a testimoniare le bellezze nascoste di una città come Milano, che vanno riscoperte, ricercate e fatte conoscere.