Visto il grande successo di pubblico, viene prorogata fino al 7 ottobre la data di chiusura della mostra David Chipperfield Architects Works 2018, che raccoglie opere recenti e lavori in corso del noto architetto inglese. Promossa dall’Assessorato alla crescita del Comune di Vicenza, in collaborazione con l’associazione culturale Abacoarchitettura e con l’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Vicenza, l’esposizione segna il ritorno, dopo ben 12 anni di assenza per lavori di restauro, delle rassegne di architettura contemporanea nel Salone Superiore della Basilica Palladiana.

David Chipperfield Architects Works 2018. Foto © Mario Carrieri.

Vi sono esposti 17 lavori – progetti terminati da poco, o tuttora in corso – realizzati dagli uffici di Londra, Berlino, Milano e Shanghai di David Chipperfield Architects: Cappella e centro visitatori del cimitero, Inagawa; Masterplan della Royal Academy of Arts, Londra; Restauro della Neue Nationalgalerie, Berlino; Concetto di negozio per Valentino; Concetto di negozio per Brioni; Centro residenziale Hoxton Press, Londra; Museo di storia naturale, Zheijiang; James Simon Galerie, Berlino; Sede centrale di Amorepacific, Seoul; West Bund Art Museum, Shanghai; Kunsthaus, Zurigo; Music Venue, Edinburgh; Lah Contemporary, Bled; Casa privata, Zurigo; Spazio artistico Cavea Arcari, Zovencedo; SSENSE, Montréal; Progetto di ricerca Fondazione RIA, Galizia.

David Chipperfield Architects Works 2018. Foto © Mario Carrieri.

“La nostra speranza è di esporre in maniera più aperta, non una presentazione patinata di una panoramica del nostro lavoro, ma una spiegazione più diretta del lavoro dell’architetto. Lo sviluppo delle idee non è coerente da un progetto all’altro. Ogni processo è soggetto a differenti possibilità e limiti. Alcuni progetti vedono uno sviluppo intenso attraverso un concentrato processo concorsuale, mentre altri evolvono a seguito di circostanze e richieste. Alcuni sono elaborati attraverso schizzi e modifiche, altri si sviluppano attraverso un processo più meccanico di revisione e disamina di alternative. Abbiamo provato a offrire di più penetrando all’interno del processo progettuale mostrandolo non come la manifestazione del genio individuale, ma piuttosto come un metodo di interazione e collaborazione che è disordinato e non prevedibile”, afferma Sir David Chipperfield.

David Chipperfield Architects Works 2018. Foto © Mario Carrieri.

Il materiale iconografico esposto è molto ricco e volutamente eterogeneo: comprende schizzi e modelli di studio corrispondenti alle fasi iniziali della progettazione, ma anche disegni costruttivi delle fasi lavorative avanzate e, poi, fotografie e filmati di opere terminate da poco.