È stata presentata a Milano, mercoledì 30 ottobre, la quarta edizione di Klimahouse Camp, l’appuntamento annuale, promosso dall’ente Fiera Bolzano, dedicato ai temi dell’ambiente, dell’efficienza energetica, della riqualificazione e della green technology.

Dopo i saluti di benvenuto – portati da Claudio Corrarati, vicepresidente di Fiera Bolzano, e Ulrich Santa, direttore di Agenzia CasaClima –, l’incontro, intitolato Costruire bene. Vivere bene, è stato inaugurato dall’intervento di Luca Mazzucchelli, psicologo, direttore della rivista “Psicologia Contemporanea“ e autore del libro Fattore 1%. La lecture di Mazzucchelli verteva sul tema della “psicologia dell’abitare”, in particolare “sull’importanza che l’ambiente circostante ricopre nell’influenzare il benessere della persona, nel condizionare le sue abitudini e persino il suo carattere”.
Successivamente, tre giovani architetti, Beatrice Bonzanigo, Peter Pichler e Filippo Taidelli, hanno, dapprima, illustrato alcune loro opere e progetti per, poi, dare seguito a una breve e interessante tavola rotonda, improntata sulle tematiche della sostenibilità e della qualità della vita.

L’intervento di Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano, ha concluso la mattinata milanese presentando, tra l’altro, la prossima edizione della manifestazione Klimahouse, che si terrà, come di consueto, a Bolzano, dal 22 al 25 gennaio 2020.
La quindicesima edizione di Klimahouse si rinnova “puntando su un concept di grande attualità, un nuovo logo, che evidenzia il fermento di una Fiera in grande evoluzione, e un programma di eventi estesi a tutta la città”.
Sono previsti oltre 150 appuntamenti, tra cui l’intervento di Michael Green e altri qualificati speaker, visite guidate, ecc., che hanno un grande filo conduttore: la centralità dell’uomo negli spazi abitativi. Tra le iniziative in programma, è stato illustrato OndaZ, un hackathon di due giorni dedicato ai più giovani, offrendo loro la possibilità concreta di partecipare alla costruzione del proprio futuro, attraverso proposte e idee sul green building.
Infine, Thomas Mur ha ricordato che “cambiare il modo in cui costruiamo o ristrutturiamo non è una scelta, ma un dovere. Mettendo in rete aziende, ricercatori, artigiani, esperti, startup e giovani creiamo un vero e proprio ecosistema del costruire bene per un futuro migliore”.