Verso la fine del mese di maggio – alla presenza, tra gli altri, del ministro della Cultura, on. Dario Franceschini, del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, del presidente dell’ADI – Associazione per il Disegno Industriale, Luciano Galimberti, e del presidente di Fondazione ADI, Umberto Cabini – è stato inaugurato a Milano l’ADI Design Museum – Compasso d’Oro, un nuovo polo culturale dedicato al design, che ospita la collezione storica del Compasso d’Oro, oltre ad alcune esposizioni permanenti e mostre temporanee.

Milano, piazza Compasso d’Oro 1: conferenza stampa di presentazione e inaugurazione di ADI Design Museum – Compasso d’Oro. Foto: ©ADI Design Museum.
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Il museo milanese nasce con l’obiettivo di “essere non solo un luogo di incontro per la comunità del design, ma anche un punto di riferimento per il grande pubblico, che potrà comprendere maggiormente il vero significato e valore del design, attraverso i pezzi della collezione, l’innovativo format di proposta degli approfondimenti tematici, i convegni, i laboratori per i più giovani e gli eventi”.

Installazione Compasso d’Oro, misurare il mondo. Foto: ©Martina Bonetti.
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Il progetto architettonico della nuova sede museale recupera una struttura storica di archeologia industriale (5.135 mq), utilizzata sia come deposito di tram a cavallo sia come impianto di distribuzione di energia elettrica, convertendola in uno spazio culturale multifunzionale destinato alle esposizioni, ai servizi (caffetteria, bookshop, luoghi d’incontro), alla conservatoria museale e agli uffici.

Mostra Il cucchiaio e la città. Foto: ©Martina Bonetti.
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Al proprio interno, l’ADI Design Museum fornisce una sede permanente, nonché consona al suo prestigio internazionale, alla Collezione storica del premio di design Compasso d’Oro (nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti), formata da più di 2.300 oggetti e progetti che negli anni sono stati insigniti di tale premio o che hanno ricevuto una delle Menzioni d’Onore. La collezione è stata riconosciuta anche dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali come bene di “eccezionale interesse artistico e storico”.

Mostra Manifesto alla Carriera. Omaggio della grafica italiana ai Maestri del Compasso d’Oro. Foto: ©Martina Bonetti.
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Fanno parte della attuale programmazione museale 5 esposizioni permanenti e 3 di carattere temporanee. Le rassegne permanenti sono:
Il cucchiaio e la città, la quale, prendendo spunto dall’archivio della Collezione storica del premio Compasso d’Oro, racconta il design italiano attraverso l’esposizione di oggetti di design originali, oltre che di disegni (schizzi di studio, disegni esecutivi) e modelli di studio. La mostra è a cura di Beppe Finessi.
Compasso d’Oro, misurare il mondo è un’installazione permanente, curata e progettata dallo Studio Origoni Steiner. Posta di fronte all’ingresso principale, propone una serie di immagini collocate su quattro pareti metalliche, che definiscono una struttura espositiva a base quadrata, accomunate tra di loro dal numero irrazionale 1,618…, anche detto Φ, o proporzione aurea.
Manifesto alla Carriera. Omaggio della grafica italiana ai Maestri del Compasso d’Oro rende omaggio ai 139 premi Compasso d’Oro alla Carriera attraverso le opere di grafica appositamente realizzate dagli autori e nomi dell’ADI Design Index, insieme a una selezione dei grafici della giovane generazione.
– le videoinstallazioni Bìos. Sistema Design Italia, realizzata in collaborazione con POLI.design – Sistema Design Politecnico di Milano, e il cortometraggio Il design entra nella storia, realizzato da OffiCine (IED-Anteo) e firmato dall’Istituto Europeo di Design.

Mostra Uno a uno. La specie degli oggetti. Foto: @Greta Gandini.
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Invece, le tre mostre temporanee sono rappresentate da:
Uno a uno. La specie degli oggetti, curata da Beppe Finessi, che costituisce “una riflessione storica impostata su una sequenza di ‘accoppiamenti giudiziosi’ di progetti che hanno vinto il Premio, scelti, abbinati ed esposti affiancati tra loro, in una sequenza di coppie di oggetti che sono uguali tipologicamente ma differenti formalmente, perché elaborati da autori diversi e in anni molto distanti. Si tratta di una lettura critica che prova a indagare la permanenza di alcuni ‘tipi’, di alcune funzioni, di alcuni territori e ambiti della progettazione, che si ritrovano, come delle costanti, nel corso degli anni del Compasso d’Oro”.
Renata Bonfanti. Tessere la gioia, un’esposizione, a cura di Marco Romanelli, dedicata al lavoro della designer vicentina, una delle prime textile designer in Italia.
Giulio Castelli. La cultura imprenditoriale del sistema design rende omaggio all’imprenditore Castelli, tra i padri fondatori dell’ADI e suo primo presidente, ma anche fondatore di Kartell, azienda leader nella produzione industriale di oggetti di design in materiale plastico.

Mostra Renata Bonfanti. Tessere la gioia. Foto: ©Martina Bonetti.
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All’interno dell’ADI Design Museum, il progetto Officina Design – “un laboratorio di idee e attività, di collane editoriali, di progetti di merchandising, ma anche di eventi e letture legati alla produzione, all’industria, alla sostenibilità e alla creatività” – ospita la libreria Officina Design Shop gestito dall’editore Electa di Milano.

Mostra Giulio Castelli. La cultura imprenditoriale del sistema design. Foto: ©Martina Bonetti.
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