Il 24 febbraio verrà aperta al pubblico, presso il The Design Museum di Londra, una interessante rassegna di design, curata in collaborazione con il Design Age Institute, che illustrerà come il design (e la società in generale), attraverso alcuni approcci innovativi, potrebbe migliorare sensibilmente le nostre vite man mano che invecchiamo.

Home Office, Live / workspace for later life. Credit: Paul Jones, Chris Brown and Adam Cosheril.

La mostra Designing for our Future Selves tratta un tema di grande attualità, quello del progressivo invecchiamento della popolazione mondiale, che oltre a essere più sana, dovrebbe risultare anche più indipendente dal punto di vista finanziario-pensionistico e tecnologicamente esperta.
Il tema dell’esposizione londinese, però, tocca, inevitabilmente, anche altre sfide contemporanee più o meno tangenti, quali la progressiva scomparsa di occupazioni lavorative tradizionali, il costante aumento del costo della vita, la sempre più attuale emergenza climatica, la comparsa di pandemie globali. Così che le “tradizionali” tre fasi della vita, l’istruzione, l’occupazione e la pensione, risultano ormai in molti casi superate, di certo modificate.
Sarà soprattutto compito del design, da sempre attento ai cambiamenti in seno alla società contemporanea, cercare di aiutare le persone a trascorrere i loro ultimi anni in modo più sostenibile, indipendente e sano, oltre che con una gioia e soddisfazione maggiori.

Hamlyn Walker, Redesigning the walker. Design: Michael Strantz.

Designing for our Future Selves presenta 10 progetti di design, nuove iniziative sviluppate dal Design Age Institute e dai suoi partner, che dovrebbero produrre un impatto positivo su abitazioni, salute e lavoro delle persone, man mano che invecchiano.
I visitatori della mostra potranno esplorare i progetti attraverso contenuti video e audio, prototipi, materiali, schizzi e altro ancora.

Luii, Freedom from incontinence.

Tra i 10 progetti esposti troviamo: Hamlyn Walker, Redesigning the walker (Riprogettare il deambulatore), design di Michael Strantz; Hamlyn Bank, Inclusive banking for later life (Servizi bancari inclusivi per la vita futura), design di Roseanne Wakely, in collaborazione con il National Innovation Centre for Aging e VOICE®; Intellage, Smart insoles for active ageing (Solette intelligenti per l’invecchiamento attivo), design di Lise Pape di Walk with Path; Tides, Sensuality for women for a lifetime (Sensualità per le donne per tutta la vita), design di Salome Bazin di Cellule Studio, in collaborazione con Giulia Tomasello; Coaroon Coat, Staying warm, sustainably, at home (Stare al caldo, in modo sostenibile, a casa), progetto di Joan Johnston di Ava Innes e Sarah Morehead di Self-Made Studios; Home Office, Live / workspace for later life (Vivere / spazio di lavoro per la vita futura), architetti e designer digitali della Northumbria University, insieme a designer di mobili di Pentagram; Luii, Freedom from incontinence (Libertà dall’incontinenza), disegno di Binding Sciences Limited di Keith Binding; Riser Chair, A chair that enables sitting and standing (Una sedia che consente di sedersi e stare in piedi), design di Ali Jafari, fondatore di Designed Healthcare; Light Cycle, An immersive light installation (Un’installazione luminosa immersiva), progetto di Clarion55, gruppo guidato da Clarion Futures, lighting designer Speirs Major ed esperto di benessere Shelley James; Petition for Packaging, una Petizione per l’imballaggio lanciata dal Design Age Institute, in quanto l’imballaggio è stato giudicato, in base a un sondaggio condotto su oltre 2.000 adulti, l’articolo domestico più frustrante. Con la petizione (qui) si chiede al Governo britannico di istituire uno standard minimo per una sua profonda riprogettazione.

Tides, Sensuality for women for a lifetime. Credit: Eeva Rinne.

Quello che colpisce maggiormente dalla visione dei 10 “oggetti” di design presentati è il fatto che alcuni di essi non sembrano destinati solo a una popolazione dianziani”, ma anche a quelli un po’ meno anziani e, perché no, ai giovani, come per esempio l’Home Office, una cellula-spazio di lavoro attrezzato, utile per lo smart working e ideale per fare parte dei nostri alloggi sempre più minimi.

Hamlyn Bank, Inclusive banking for later life. Credit: Jess Nash.