01 Vito e Gustavo Latis, Edifici residenziali e centro sociale di quartiere per Ina-Casa, 1951-52, 1954

di Vittorio Prina

2023-01-20T19:34:37+01:0018 Gennaio 2023 |

Vito e Gustavo Latis, Edifici residenziali e centro sociale di quartiere per Ina-Casa, 1951-52, 1954
Pavia, via Olevano, via Olivelli 7, via E. Acerbi 29, via L. Belbello, via G. Noè 2, 4, 6

Il Piano Incremento Occupazione Operaia. Case per lavoratori del 1949 riporta numerosi esempi italiani ed esteri di quartieri ed edifici, tra i quali numerosi edifici in linea e anche a pianta trilobata quali l’Unità di Gröndal a Stoccolma di S. Bakstrëm e L. Reinius e il progetto di concorso Ina-Casa di Michele Valori.
I Latis lavorano a due lotti del piano Ina-Casa lungo via Olevano in continuità con il quartiere Città Giardino. Il primo lotto, tra le vie Olevano, Acerbi, Noè e Belbello, accorpa tre edifici a pianta trilobata e quattro in linea.
L’edificio a pianta trilobata a tre piani ha un vano scala centrale che distribuisce tre alloggi per piano: due alloggi minori simmetricamente laterali composti da un ingresso, salotto con cucinino, una camera e un piccolo bagno; il terzo di testa più ampio è distribuito da un breve corridoio con salotto, cucinino, tre stanze e un piccolo bagno. Il corpo in linea a quattro piani è costituito da una fascia centrale con vano scala che distribuisce due alloggi per piano simmetricamente specchiati.

Archivio Latis.

Il linguaggio è mutuato dalla tradizione, con tetti a falde in coppi, dimensioni delle bucature e persiane, materiali adottati, terrazzini sovrapposti e testate con leggeri svuotamenti.
Nel lotto tra le vie Olivelli e Acerbi viene realizzato un unico edificio che si presenta diagonalmente rispetto alla giacitura del lotto stesso. Il volume è costituito da un’ala lunga principale e una corta ruotata in testata. I prospetti verso nord presentano bucature allineate in fasce verticali che alternano finestre e vetrate dei vani scala con parapetti pieni in sottosquadro. Verso sud troviamo ampie fasce verticali con balconi aggettanti sovrapposti alternate a fasce arretrate con ampie bucature accoppiate.
Il secondo lotto non realizzato “prevedeva l’insediamento di una piccola unità residenziale semiautonoma, dotata di mercato, di un padiglione porticato per negozi, di una stecca artigianale, di una trattoria con gioco delle bocce e di un centro sociale con pianta a T” (da: M.V. Capitanucci, Vito e Gustavo Latis. Frammenti di città, Skira, Milano 2007, p. 101).

Archivio Latis.

Tre edifici a pianta trilobata sono disposti liberamente nel parco, tre volumi in linea con giacitura ad ala delimitano lo spazio interno e sei gruppi di case a schiera sono posizionate lungo il perimetro esterno sia allineate al lotto che con giacitura diagonale. Le altezze degli edifici diminuiscono da sud verso nord e in direzione del parco della Vernavola.
Il centro sociale (ora centro di quartiere) è realizzato tra il costruito e il parco della Vernavola lungo via Acerbi: è composto in pianta da due porzioni rettangolari incastrate e i due piani assecondano la differenza di livello tra il quartiere e il parco. Il prospetto verso il verde del parco è caratterizzato da vetrate continue con ampia terrazza al primo livello, mentre il prospetto sud mostra un grande bovindo vetrato.