Al Sindaco di Milano
Al Presidente e all’Amministratore Delegato di ATM S.p.A.
Alla Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano

Appello per la salvaguardia e il restauro dell’edificio “ATM”, la Stazione per tram di Arrigo Arrighetti a Milano, in Porta Volta

Milano è una delle capitali dell’architettura italiana del Novecento. I suoi protagonisti hanno goduto di grande fortuna critica, ma molte opere del Moderno restano oggi a rischio.
Tra gli architetti riscoperti negli ultimi anni figura Arrigo Arrighetti (1922-1989), che per circa quarant’anni ha lavorato nel settore pubblico come Dirigente dell’Ufficio Progetti Edilizi e, successivamente, dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Milano, svolgendo un ruolo fondamentale nella costruzione della città pubblica a partire dai primi anni Cinquanta.
Ad Arrighetti si devono numerose opere che costituiscono ancora oggi un ricco e frequentato patrimonio collettivo: dalla biblioteca Sormani alle piscine Solari e Argelati – quest’ultima, peraltro, in stato di abbandono – dalla copertura della stazione MM1 Amendola-Fiera a decine di scuole e quartieri, come il Sant’Ambrogio, amato da Gio Ponti, solo per citare le realizzazioni più note.

L’edificio “ATM”. Lo stato attuale, foto: ©weArch.

Si tratta di un corpus di architetture di riconosciuto valore, al quale weArch ha recentemente dedicato un itinerario. Le opere sono state protagoniste anche di una mostra monografica allestita al Politecnico di Milano nel 2024, di un’esposizione al Fuorisalone nel 2023 e, già nel 2014, di una sezione della Biennale di Venezia. Nel 2022, la Fondazione dell’Ordine degli Architetti PPC di Milano ha inoltre pubblicato il volume Arrigo Arrighetti a Milano nella collana “Itinerari di Architettura Milanese”.
Una progettualità nata e portata avanti sotto il segno del rispetto per le persone e per la comunità, di cui negli ultimi anni si sono già perse alcune significative testimonianze, come alcune abitazioni nel quartiere Giambellino, il palazzo per gli Uffici di Igiene in largo Treves e il mercato rionale di Vialba.

Tra le opere di Arrighetti un posto significativo è occupato dalla Stazione per tram interurbani di Porta Volta del 1951-52, inserita da Piero Bottoni nella sua celebre Antologia di Edifici Moderni in Milano del 1954, meglio conosciuta in anni recenti come “ATM”, dal nome del bar che vi aveva sede. Un’elegante pensilina a sbalzo in calcestruzzo armato, che nelle sue geometrie si allineava ai tracciati dei binari, offrendo riparo ai viaggiatori, i quali su una parete trovavano una mappa della rete tramviaria. Nel 2015 l’ex stazione ha subito un intervento di trasformazione e ampliamento per ospitare un ristorante, che ha alterato le nitide linee di Arrighetti.

Considerato che al momento l’edificio è inutilizzato e sotto protezione “per legge”, vista l’esecuzione risalente a oltre settant’anni fa e la proprietà pubblica, chiediamo ai destinatari, per quanto di competenza, di tutelare questa architettura e favorire l’avvio di un intervento di restauro.

Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, Fondo Arrigo Arrighetti 17, fasc. II, n. 5, p. 9.

Inoltre, chiediamo di liberare l’edificio “ATM” da tutte le inutili superfetazioni recenti, che non rispettano la sua storia architettonica: quella di un intervento minimo ed elegante, realizzato per offrire protezione – all’aperto e al chiuso – ai passeggeri delle linee di tram intercomunali.

Infine, proponiamo vivamente che l’edificio “ATM” sia convertito, interamente o in parte, in un “Padiglione Arrighetti”: un luogo che ricordi la figura progettuale di Arrigo Arrighetti, che valorizzi la storia cui appartiene e diventi spazio di incontro per raccogliere informazioni su un patrimonio in larga parte ancora vivo, da trasmettere al futuro come lezione di progettualità pubblica.

Per questo vi invitiamo a firmare l’appello lanciato sulla piattaforma openPetition, cliccando sul seguente link.

Primo firmatario: Claudio Camponogara.
A seguire, le sottoscrizioni di: Igor Maglica, Giulia Mattace Raso, Chiara Maria Salvini, Stefano Suriano.