Ieri, 9 giugno, il Pavillon Le Corbusier ha inaugurato la sua stagione espositiva con una mostra dedicata al rapporto tra il celebre architetto e la città di Zurigo. Anche se la relazione tra Le Corbusier e la città svizzera non fu sempre serena, un gran numero di progetti e incontri pubblici realizzati testimoniano un legame lungo e proficuo per entrambi.

Pavillon Le Corbusier, 2019, Zurich, ©ZHdK.
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Le Corbusier realizzò a Zurigo uno dei suoi primi progetti, una toletta per il cugino (qui esposta), nonché l’ultimo, il padiglione espositivo Centre Le Corbusier – Heidi Weber Museum, progettato per la sua gallerista d’arte ma anche come esempio di una “sede espositiva ideale”. Dopo che i lavori di costruzione furono interrotti nel 1965 a causa della morte dell’architetto, e terminati due anni dopo, nel 2014 la proprietà del padiglione, intitolato Pavillon Le Corbusier, passò alla città di Zurigo, che lo designò come terza sede del Museum für Gestaltung, la più importante istituzione pubblica di design e arte visiva svizzera.

Dressing table, Hauser-Jeanneret apartment, Zurich, draft: Charles-Edouard Jeanneret
(Le Corbusier), 1915, photo: U. Romito and I. Suta, Museum für Gestaltung Zürich /
ZHdK.
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In mezzo a due opere (la toletta e il padiglione) così diverse e distanti nel tempo, sempre a Zurigo Le Corbusier progettò due grandi complessi residenziali e partecipò al concorso per la nuova sede della compagnia assicurativa Rentenanstalt, nessuno dei quali, tuttavia, fu costruito.

Rentenanstalt headquarters, competition model, 1932, draft: Le Corbusier and Pierre Jeanneret, ©Fondation Le Corbusier, Paris.
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La città, in ogni caso, rappresentò un importante punto di riferimento per il suo lavoro: molte persone che avrebbero influenzato la sua vita e la carriera erano basate a Zurigo (gli architetti Willy Boesiger e Alfred Roth, lo storico dell’arte Sigfried Giedion, la gallerista e interior designer Heidi Weber, l’editore Hans Girsberger); infine, qui gli furono conferiti due dottorati onorari (assegnati dall’Università di Zurigo e dall’ETH di Zurigo) e si tennero due importantissime mostre d’epoca sul suo lavoro presso la Kunsthaus.

Workers’ housing on Hardturmstrasse, axonometric projection, 1932, draft drawing: Le Corbusier and Pierre Jeanneret, ©Fondation Le Corbusier, Paris.
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Le Corbusier and Zurich racconta e illustra queste molteplici relazioni tra il maestro e la città svizzera lungo i quasi 600 metri quadrati e i quattro piani del Pavillon Le Corbusier, attraverso i prestiti della Fondazione Le Corbusier di Parigi, dell’Institut gta dell’ETH di Zurigo e di alcune importanti collezioni private.
Visitando la mostra diventa quasi inevitabile non stabilire anche un dialogo visivo con il padiglione, le sue stanze e i suoi punti di vista, tra i quali va segnalata la piccola terrazza sul tetto, che offre una vista panoramica sulla città e il vicino Lago di Zurigo.

Centre Le Corbusier – Heidi Weber – Zürich / Pavillon Le Corbusier, Zürich, 1960–1967, rendering of north façade for the planning application, 1961, draft: Le Corbusier. ©Fondation Le Corbusier, Paris.
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