Presso il MAK – Museum für angewandte Kunst, il Museo delle arti applicate di Vienna, è in corso, in occasione del suo centocinquantesimo compleanno, una mostra dedicata all’opera di Adolf Loos (1870-1933), uno dei grandi protagonisti dell’architettura moderna.

Adolf Loos, House for Josephine Baker, Paris XVI, Avenue Bugeaud, France (project to convert and connect two existing houses), 1927. Original model ©ALBERTINA, Vienna.
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Inaugurata lo scorso dicembre, a ridosso della data del suo compleanno, l’esposizione austriaca, intitolata semplicemente Adolf Loos. Privathäuser, illustra la ricca produzione progettuale di Loos nel campo dell’edilizia residenziale privata.
Si tratta, innanzitutto, di esempi di sue celebri ville, case unifamiliari e residenze di campagna progettati per la clientela costituita da esponenti di una borghesia illuminata, ma anche da artisti e personaggi letterari d’epoca. Completano la rassegna – formata da cento selezionati schizzi, disegni di studio, fotografie e modelli provenienti dall’Archivio Adolf Loos del Museo Albertina di Vienna – anche i suoi progetti collettivi, tra cui le strutture per la cooperativa abitativa Wiener Siedlungswerk e per il Werkbund austriaco.

Adolf Loos, Duplex, Vienna’s 13th district, Werkbundsiedlung, Woinovichgasse 13, 15, 17, 19, façade, 1930–32. Tracing paper, pencil ©ALBERTINA, Vienna.
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Loos, che trascorse circa tre anni negli Stati Uniti, visitando durante quel periodo, tra l’altro, l’Esposizione internazionale di Chicago del 1893 e alcune opere costruite di Louis Sullivan, al suo ritorno in Austria inizia a promuovere gli ideali di una nuova architettura e cultura, più consoni a una società contemporanea di quel periodo.

Adolf Loos, Moller House, Vienna, 18th district, street-facing façade, 1927-28. Photo: ©Martin Gerlach Jr., 1930 ©ALBERTINA, Vienna.
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Le sue prime architetture realizzate (la ristrutturazione di Villa Karma a Montreux, Svizzera, 1903; la villa Steiner e la casa sul Michaelerplatz, poi Looshaus, entrambe a Vienna, 1910), insieme ai suoi saggi (Ins Leere gesprochen, 1900; Ornament und Verbrechen, 1908; la rivista “Das Andere”, 1903), scritti in opposizione alla Secessione viennese e per un utilizzo di forme, architettoniche, di design e di moda, più “semplici” e funzionali, suscitarono un fortissimo impatto sull’opinione pubblica viennese dell’epoca. Oggi possiamo tranquillamente sostenere che le sue opere e le idee propagate hanno esercitato una grande influenza sulla cultura edilizia del secolo scorso e sui nascenti costumi moderni della società viennese ed europea in generale.

Adolf Loos, House for Tristan Tzara, Paris XV, Avenue Junot, France, 1925-26. Model: Thomas Remm, Ingrid Manka, Jacqueline Kaufmann, TU Wien, research units Building Construction and Design (prof. Hans Puchhammer) and Three-Dimensional Design and Model Making (prof. František Lesák), 1978–1994. ©ALBERTINA, Vienna.
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Gli edifici residenziali sono stati un tema progettuale molto caro ad Adolf Loos, che lo accompagnò lungo tutta la sua carriera professionale e che gli permise di sperimentare nuovi princìpi compositivi, tra cui il Raumplan (letteralmente “progetto di spazio”), una soluzione spaziale in cui si incastrano volumi di dimensioni diverse e piani a diverse altezze, nella quale a ogni stanza viene assegnata l’altezza e lo spazio necessari per la sua destinazione d’uso. Si tratta di concetti progettuali che in seguito diventeranno comuni in molte opere del Movimento moderno, tra cui anche in alcune di Le Corbusier.

Adolf Loos, Sketch of proposed development concept for the Gartenbau property, Vienna’s 1st district, Parkring, oblique sketch, 1917. Tracing paper, pencil ©ALBERTINA, Vienna.
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Alcune tra le opere di Loos progettate secondo questo principio compositivo, come le case per l’artista dadaista Tristan Tzara e la cantante-ballerina Josephine Baker a Parigi, la casa Müller a Praga e la casa Moller a Vienna, sono oggi annoverate tra gli esempi delle più importanti case unifamiliari del XX secolo del mondo.

Adolf Loos, Rufer House, Vienna, 13th district, oblique view of the garden side, 1922. Photo: ©Martin Gerlach Jr., 1930 ©ALBERTINA, Vienna.
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Accompagnano gli apparati espositivi un’audioguida, in tedesco e in inglese, e un breve filmato in cui Rainald Franz del MAK di Vienna illustra i punti salienti dell’esposizione austriaca.

MAK Exhibition View, 2020. ADOLF LOOS: Private Houses, MAK Permanent Collection Contemporary Art ©MAK/Georg Mayer.
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