Carlo Mollino di nuovo al centro dell’attenzione. La casa editrice maceratese Quodlibet ha appena pubblicato l’ultimo volume dedicato alla figura dell’architetto torinese scomparso nel 1973, Carlo Mollino Designs, di Pier Paolo Peruccio e Laura Milan per Zanotta Series.
L’occasione giunge dalla riedizione e dall’aggiornamento degli otto storici pezzi disegnati dal poliedrico architetto torinese che Aurelio Zanotta iniziò a studiare e mettere in produzione a partire dal 1981. Carlino, Milo, Ardea, Reale, Cavour, Arabesco, Gilda e Fenis (la sedia alpina in legno massello che avviò la produzione di un’azienda oggi anche fresca vincitrice dell’ennesimo Compasso d’Oro per la poltrona Sacco), continuano ad arredare gli interni più contemporanei, eleganti e glamour.

Sedute realizzate in occasione della mostra itinerante Italy at Work. Her Renaissance in Design Today, inaugurata il 29 novembre 1950 al Brooklyn Museum of Art di New York.

Presentato da una scintillante copertina specchiata, efficacissimo richiamo del suo personale approccio all’ambientazione e al progetto di interni, il libro introduce immediatamente il fil rouge che vuole identificare un’attività a tutto tondo. Carlo Mollino “progetta” architettura e produce “design” in un continuum caratterizzato da approccio e processi comuni. Perché per lui “architettura è un masso in piedi, una casa, un giardino, un mobile, un percorso urbanistico, un calamaio, un frontespizio di Aldo Manuzio, un tempio, una tomba, un’anfora, un utensile e così all’infinito”.

Interni e arredi della casa progettata per il marchese Pier Paolo Vladi Orengo a Torino, 1949.

Carlo Mollino Designs giunge a valle degli ultimi e più recenti lavori sulla sua studiatissima figura pubblicati da Electa (L’arte di costruire in montagna. Casa Garelli, Champoluc, in cui gli autori Laura Milan e Sergio Pace raccontano il progetto dell’ultima casa montana da lui progettata) e da Silvana Editoriale (Carlo Mollino: architetto, lavoro monografico scritto da Luciano Bolzoni, e Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973, curato da Francesco Zanot), introducendone una parte dell’attività secondo questa falsariga.

Interni e arredi della casa progettata per il marchese Pier Paolo Vladi Orengo a Torino, 1949.

Il libro prende sostanza ritornando alle fonti: l’archivio professionale depositato presso il Politecnico di Torino, principale riferimento per lo studio dell’architetto, e il vasto archivio dell’amico fotografo Riccardo Moncalvo, i cui scatti di interni, mobili e laboratori artigiani per lo più inediti sono stati messi a disposizione dal figlio Enrico.
La struttura della pubblicazione suddivide quindi il suo contenuto in due grandi parti, un inquadramento dedicato all’architettura e al suo approccio al progetto, curato da Laura Milan, e l’approfondimento, a cura di Pier Paolo Peruccio, del suo rapporto con il design e la creazione di ambientazioni all’interno delle quali hanno preso senso e forma tutti i suoi organici arredi.
Forte accento è dato al Mollino abile sceneggiatore, regista e interprete di una narrazione figurativa resa possibile dal particolare rapporto instaurato con gli abili artigiani ed ebanisti che, in continuo dialogo con il progettista, hanno dato sostanza alle sue creazioni.

Sedia Fenis, 1959.

Completa l’opera l’approfondita panoramica sugli otto pezzi oggi aggiornati da Zanotta, che da Casa Miller agli uffici della Reale Mutua Assicurazioni, da casa Minola alla casa per il marchese Vladi Orengo, confermano, oggi sempre di più, la loro sempre attuale modernità.