A Lubiana, nel mese di maggio, il Fondo dell’architetto Jože Plečnik (Sklad arhitekta Jožeta Plečnika) ha annunciato i vincitori della nuova edizione dei riconoscimenti a lui intitolati. I premi Plečnik (Plečnikove nagrade) rappresentano il più importante riconoscimento sloveno per le realizzazioni d’eccellenza nel campo dell’architettura, del paesaggio, della pianificazione urbana, del design degli interni e della cultura architettonica in generale.
Uroš Rustja, Primož Žitnik, Mina Hiršman e Mateo Zonta, con Ana Kučan, Luka Javornik e Danijel Mohorič (paessaggio), Cimitero di Ancarano. Foto: Ana Skobe.
Istituiti nel 1973, in occasione del centenario della nascita di Jože Plečnik, i premi si articolano oggi in cinque categorie: realizzazioni architettoniche su larga scala, su piccola scala, spazi pubblici, pubblicazioni specialistiche e contributi all’arricchimento della cultura spaziale, oltre a una borsa di studio per studenti.
Per l’edizione 2025, la giuria composta da Ilka Čerpes (presidente), Saša Begović, Jerneja Fischer Knap, Nika Grabar e Urška Kranjc ha esaminato 42 candidature, distribuite tra le varie categorie e valutate nel corso di incontri e sopralluoghi effettuati tra gennaio e marzo presso la Casa di Plečnik a Lubiana, sede storica del premio.
Uroš Rustja, Primož Žitnik, Mina Hiršman e Mateo Zonta, con Ana Kučan, Luka Javornik e Danijel Mohorič (paessaggio), Cimitero di Ancarano. Foto: Ana Skobe.
Il Premio Plečnik 2025 è stato assegnato nella categoria Spazio pubblico al Cimitero di Ancarano (Pokopališče Ankaran), realizzato da Uroš Rustja, Primož Žitnik, Mina Hiršman e Mateo Zonta, con la collaborazione per il paesaggio di Ana Kučan, Luka Javornik e Danijel Mohorič.
Il progetto affronta un sito particolarmente complesso, in forte pendenza e ai margini di un’area forestale, trasformandolo in un paesaggio stratificato, dove le aree funerarie si fondono con la vegetazione. Il risultato è un luogo di transizione tra vita e morte che si apre verso l’orizzonte, con un impianto che supera i limiti funzionali del cimitero tradizionale per proporre uno spazio pubblico condiviso.
Uroš Rustja, Primož Žitnik, Mina Hiršman e Mateo Zonta, con Ana Kučan, Luka Javornik e Danijel Mohorič (paessaggio), Cimitero di Ancarano. Foto: Ana Skobe.
La Medaglia Plečnik per la realizzazione architettonica su larga scala è stata attribuita al nuovo asilo di Bohinj (Vrtec Bohinj), opera di Ana Jerman, Janja Šušnjar, Sofía Romeo Gurrea-Nozaleda e Miguel Sotos Fernández-Zúñiga, con progetto paesaggistico di Luka Javornik e Lara Gligić.
Situato ai margini dell’insediamento principale della valle, l’edificio dialoga con la scuola primaria di fronte attraverso un cortile d’ingresso condiviso, mentre l’organizzazione degli spazi si ispira alla tipologia rurale delle case tradizionali di Bohinj, reinterpretata in chiave contemporanea.
Ana Jerman, Janja Šušnjar, Sofía Romeo Gurrea-Nozaleda e Miguel Sotos Fernández-Zúñiga, con Luka Javornik e Lara Gligić (paesaggio), Asilo di Bohinj. Foto: Luis Díaz Díaz.
La Medaglia Plečnik per le realizzazioni su piccola scala è andata al progetto di riqualificazione della Stara steklarska e di piazza Vrazov, con le strade adiacenti, nel centro storico di Ptuj (Revitalizacija Stare steklarske in Vrazovega trga s pripadajočimi ulicami v starem mestnem jedru Ptuja).
Il lavoro, frutto della collaborazione tra un ampio gruppo di architetti (Matevž Zalar, Ambrož Bartol, Dominik Košak, Miha Munda, Rok Staudacher, Samo Kralj) e paesaggisti (Darja Matjašec, Pia Kante, Katja Mali), comprende anche un nuovo centro culturale e giovanile. Gli interventi, di piccola entità ma mirati, si inseriscono nel tessuto urbano come elementi puntuali, capaci di riattivare connessioni, funzioni e percezioni in uno degli ambiti storici più significativi della città.
Matevž Zalar, Ambrož Bartol, Dominik Košak, Miha Munda, Rok Staudacher, Samo Kralj, con Darja Matjašec, Pia Kante, Katja Mali (paesaggio), Riqualificazione della Stara steklarska, di piazza Vrazov e delle strade adiacenti, Ptuj. Foto: Miran Kambič.
Per la categoria Arricchimento della cultura spaziale, la Medaglia Plečnik è stata conferita alla piattaforma Landezine, fondata da Zaš Brezar. Nata come spazio virtuale dedicato alla divulgazione di progetti di architettura del paesaggio, Landezine si è affermata nel tempo come luogo di riferimento internazionale per il dibattito, la documentazione e l’esplorazione delle trasformazioni dello spazio aperto.
Piattaforma Landezine.
La Medaglia Plečnik per la pubblicistica specializzata è stata assegnata al volume Between History, Ideologies and Conflicts. Architecture in Slovenia 1968–1991, scritto da Raimondo Mercadante. Il libro ripercorre un periodo chiave della storia dell’architettura slovena, analizzando le tensioni ideologiche, i conflitti sistemici e le microstorie progettuali nel contesto jugoslavo ed europeo, con un approccio critico e documentato.
Raimondo Mercadante, Between History, Ideologies and Conflicts. Architecture in Slovenia 1968–1991, aracne, Roma, 2024.
La borsa di studio del Fondo Plečnik è stata infine conferita a Elvis Jerkič, autore della tesi di laurea “The Right to the Railway: Conceptual Design for the Revitalisation of Railway Buildings in Baška grapa” (Pravica do železnice: idejna zasnova revitalizacije železniških objektov v Baški grapi), dedicata alla valorizzazione degli edifici ferroviari nella valle di Baška grapa. Il progetto, seguito da Maruša Zorec con la collaborazione di Andraž Keršič, affronta con sensibilità un tema sociale e infrastrutturale complesso, proponendo un riuso strategico dell’eredità industriale a partire dalle esigenze attuali delle comunità locali.
Elvis Jerkič, tesi di laurea “Il diritto alla ferrovia: Progetto concettuale per la rivitalizzazione degli edifici ferroviari a Baška grapa”. Mentor: Maruša Zorec con Andraž Keršič, Facoltà di Architettura, Lubiana, 2024.
Le opere premiate sono oggetto di due mostre allestite a Lubiana: una presso la Casa di Plečnik (Plečnikova hiša), dedicata agli artefatti dei progetti vincitori (Artefacts: The Size of Architecture, fino all’8 giugno 2025), e l’altra presso la Galerija DESSA, incentrata sui processi progettuali (Merilo / Scale, fino al 12 giugno 2025).
Una tavola rotonda dal titolo Calibrating for the Present ha completato il programma, proponendo un confronto tra i temi e i linguaggi emersi nei lavori selezionati.
Il catalogo bilingue del premio Plečnik 2025 è stato curato da Maja Ivanič, con graphic design di Ivan Ilić.
Uroš Rustja, Primož Žitnik, Mina Hiršman e Mateo Zonta, con Ana Kučan, Luka Javornik e Danijel Mohorič (paessaggio), Cimitero di Ancarano. Foto: Ana Skobe.