Il 26 maggio apre al pubblico, fino al 25 novembre, la 16. Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia, presso i propri spazi espositivi all’Arsenale e ai Giardini, e in alcuni altri luoghi della città.
Questa edizione della prestigiosa mostra, intitolata FREESPACE, è diretta da Yvonne Farrell e Shelley McNamara e pone al centro dell’attenzione “la questione dello spazio, della qualità dello spazio, dello spazio libero e gratuito”.
Le due architette dublinesi hanno utilizzato il Manifesto FREESPACE, elaborato e diffuso nel giugno del 2017, “come misura e come guida per trovare una coesione nella complessità di una mostra di enormi dimensioni”.

Alla Mostra FREESPACE partecipano 71 architetti, o gruppi di architetti, ai quali vanno affiancati quelli raccolti in due sezioni speciali:
Close Encounter, meetings with remarkable projects, con 16 partecipanti, presenterà lavori nati da una riflessione su progetti noti del passato;
The Practice of Teaching, con 12 partecipanti, raccoglierà lavori sviluppati nell’ambito dell’insegnamento.
A proposito di queste sezioni, le due curatrici hanno dichiarato di aver scoperto “invenzione e creatività alla micro e alla macro scala: edifici storici rigenerati dall’intelligenza degli architetti; edifici dimenticati rivisitati e riportati alla vita; tipologie trasformative dell’abitare; necessità infrastrutturali tradotte in strutture pubbliche e civiche”.

Yvonne Farrell, Shelley McNamara e Paolo Baratta. Photo by Andrea Avezzù, Courtesy of La Biennale di Venezia.

La Mostra sarà affiancata da 65 partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia.
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, è curato da Mario Cucinella con il titolo di Arcipelago Italia.

Corderie. Photo by Giulio Squillacciotti, Courtesy of La Biennale di Venezia.

Arsenale. Photo by Andrea Avezzù, Courtesy La Biennale di Venezia.

Quest’anno saranno due i Progetti Speciali della Biennale Architettura:
− il Progetto Speciale Forte Marghera a Mestre, a cura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, consiste in un’installazione degli architetti Sami Rintala e Dagur Eggertsson, realizzata anche per ospitare alcune manifestazioni in programma a Forte Marghera;
− il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate, presso le Sale d’Armi dell’Arsenale, si interroga sul futuro del social housing presentando un frammento del complesso di case popolari, Robin Hood Gardens, progettato da Alison e Peter Smithson nell’East London nel 1972. La mostra è a cura di Christopher Turner e Olivia Horsfall Turner.

Gaggiandre. Photo by Andrea Avezzù, Courtesy of La Biennale di Venezia.

Gaggiandre. Photo by Andrea Avezzù, Courtesy of La Biennale di Venezia.

Inoltre, la Mostra sarà accompagnata per tutto il periodo di apertura da un ricco programma di conversazioni: i Meetings on Architecture, a cura di Farrell e McNamara, che costituiscono l’opportunità di discutere le diverse interpretazioni del Manifesto FREESPACE e di ascoltare dal vivo le voci dei protagonisti.