Il 19 ottobre si inaugura al MAD – Musée des Arts Décoratifs di Parigi un’esposizione retrospettiva dedicata alla lunga e ricca attività professionale di Gio Ponti (1891-1979), contraddistintosi per la progettazione e realizzazione di numerose opere di pregio nei campi dell’architettura, del design, dell’interior design e dell’editoria.

Gio Ponti e Giulia Ponti, appartamento in via Dezza, Milano, 1957. © Gio Ponti Archives.
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Intitolata Tutto Ponti. Gio Ponti Archi-Designer, la mostra francese si prefigge l’ambizioso e impegnativo obiettivo di illustrare, attraverso l’esposizione di oltre cinquecento oggetti, disegni, modelli, documenti, fotografie e la proiezione dei filmati del periodo, la vastissima, “tutta”, produzione del maestro italiano.

Servizio da tavola. Prodotto da Franco Pozzi, 1967. Marco Arosio Collection.
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La rassegna multidisciplinare è stata impostata in ordine cronologico, a partire dai primissimi lavori di Ponti di ispirazione classica, quali il design di ceramiche per la Manifattura Richard-Ginori (di cui è stato direttore artistico dal 1923 al 1930) e la casa in via Randaccio a Milano, fino alla Concattedrale Gran Madre di Dio di Taranto e al Denver Art Museum, Stati Uniti, le sue due ultime grandi opere di architettura. In mezzo, progettati nel corso di oltre sei decenni: molti oggetti iconici di design, come le sedie “Leggera” e “Superleggera”, ma anche porcellane, tessuti e oggetti in cristallo; realizzazioni di architettura, quali il grattacielo Pirelli di Milano, la Villa Planchart a Caracas, l’Istituto italiano di cultura a Stoccolma e altri edifici milanesi e sedi italiane di hotel prestigiosi; inoltre, fonda la rivista di architettura e di design “Domus” e dirige la rivista “Stile”.

Concattedrale Gran Madre di Dio, Taranto, 1964-70. © Luca Massari.
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Considerato come uno dei più influenti architetti e designer del XX secolo, Ponti è stato un creatore molto prolifico interessato ugualmente alla produzione industriale e artigianale, all’arredamento, alla progettazione e al design.

Sedia Superleggera per Cassina & Giordano Chiesa Office, 1957 & 1953. © Gio Ponti Archives.
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La mostra è stata curata da Salvatore Licitra, dei Gio Ponti Archives, insieme a Dominique Forest e Sophie Bouilhet-Dumas. Il progetto espositivo è stato realizzato dallo studio Wilmotte & Associés, mentre la grafica è di BETC e Italo Lupi.