L’autore, docente, direttore della rivista “Lotus International”, progettista, propone considerazioni e citazioni letterarie che pongono in relazione la città, le sue architetture, la vita dei suoi abitanti, la mobilità, l’uso degli spazi pubblici con la vicenda della pandemia.
Rileva l’avvenuto condizionamento dei rapporti tra le persone e la percezione nuova che si ha di tanti aspetti urbani, chiamando in causa luoghi quali la piazza, la strada, la scuola e introducendo dotti termini di riferimento.

Katsushika Hokusai, Ejiri nella provincia di Suruga (Sunshū Ejiri), 1830-1832 circa.
(Immagine: CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication)

Per spiegare l’eterotopia, descrive la piazza colonnata di San Pietro di Bernini a Roma, sostitutiva, nella città deserta, degli spazi della grande Basilica cristiana, durante la preghiera che il Papa vi ha rivolto, nel periodo di più grave diffusione della malattia.
Fa riferimento alla prossemica, cioè allo studio delle relazioni di vicinanza (messa in crisi dai pericoli del contagio); alla politicizzazione degli aspetti biologici (salute e gestione dei bisogni sociali), che ha reso obbligatori distanziamenti e confinamenti.
Ragiona, proponendo l’osservazione di pitture di Canaletto, Katsushika Hokusai e Jeff Wall, sulla palingenesi, il rinnovamento, la rigenerazione, la nuova etica progettuale: temi che si imporranno anche in architettura, al termine della quarantena.
In appendice, il libro riassume chiaramente le tappe di diffusione del virus, almeno per quanto riguarda la fase della primavera 2020 e gli effetti sociali, economici e tecnologici che ha provocato.