Il partito delle logge sovrapposte

L’edificio – destinato ad appartamenti in condominio – è ubicato in via Carlo Torre, prosecuzione di via Argelati, antica strada che dalla Ripa Ticinese portava fuori città fino al Ronchetto.
Il lotto è compreso entro un grande isolato orientato da sud-est a nord-ovest, secondo una giacitura che la maglia urbana ha assunto in coerenza con quella antica della centuriazione, nella porzione di territorio esterno alle mura massimianee di Milano romana. Essa venne ribadita dal Piano Beruto nel tracciato di via Elba, uno dei tre rettifili che formano il tridente innestato su piazza Piemonte.

La facciata su via Carlo Torre.

La casa è composta da un corpo di fabbrica conformato a “L”. Un lato è allineato, quanto a giacitura, altezza e falde di copertura, a quello esistente in adiacenza; l’altro lato piega verso nord-ovest, mantenendo le distanze regolamentari rispetto all’edificio esistente che riprende la cortina su via Carlo Torre.
Nella geometria della pianta si introduce una rotazione, che consente al corpo di fabbrica di ritrovare la direzione prevalente – e permanente – della maglia urbana, cui si conformano i grandi isolati dei piani otto-novecenteschi.

Inquadramento urbano nel fotopiano.

I prospetti risultano conformati in coerenza con l’una o l’altra delle due giaciture. In tal modo le logge sovrapposte vengono a caratterizzare il fronte su via Carlo Torre e l’angolo con libero affaccio. Mentre le terrazze a sbalzo e i bow-windows sovrapposti definiscono le facciate rivolte verso il giardino interno.

Piante del piano terreno (in basso) e del piano tipo (in alto).

Il carattere dell’edificio è conferito in primo luogo dalle logge, che portano il reticolo del telaio strutturale a costituire l’ordine dominante del fronte su via Carlo Torre e su quello che risvolta ad angolo retto. Gli elementi costitutivi dei telai sono costruiti in cemento TX di colore bianco, che si staglia sul rivestimento delle murature esterne, in Botticino classico e in Botticino fiorito.

Prospetto sud-est.

La ripetizione delle logge sovrapposte si spezza nel fronte su via Carlo Torre, mentre si consolida nell’angolo, che assume il ruolo dominante nella configurazione dell’edificio, imponendone la presenza sulla scena urbana.
Nella fermezza di questo partito architettonico si introduce il contrappunto delle terrazze e dei bow-windows aggettanti sui fronti rivolti all’interno del lotto, che risultano così improntati a un forte dinamismo plastico, quasi a significare l’apertura e l’affaccio degli alloggi verso il giardino.

Dettaglio delle logge.

Su via Carlo Torre e sul risvolto ad angolo prospettano le vetrine dei negozi e dei servizi al piano terreno, oltre al portone di ingresso in legno, anch’esso inserito entro un grande pan de verre.

Vista d’angolo da via Carlo Torre.

La definizione compositiva e figurativa dell’edificio, così come i materiali lapidei adottati – nobili e durevoli – fanno riferimento a una linea di continuità stabilmente affermata nell’architettura milanese a partire dalla modernità dell’Umanesimo fino a quella del Razionalismo.
(Testo di Angelo Torricelli)

Vista dal giardino interno.