È in corso presso il MoMA – Museum of Modern Art di New York, una grande e interessante esposizione intitolata Engineer, Agitator, Constructor: The Artist Reinvented. La mostra, inizialmente programmata per il mese di maggio, ma, poi, causa Covid-19, slittata all’ultimo mese dello scorso anno, presenta al grande pubblico l’impegno politico, le sperimentazioni visive e le aspirazioni utopiche delle avanguardie artistiche dell’inizio del XX secolo.

Valentina Kulagina (Russian, 1902–1987). Maquette for We Are Building (Stroim), 1929. Cut-and-pasted printed and painted paper, sandpaper, gouache, and pencil on paper, 57.5 × 36.2 cm. The Museum of Modern Art, New York. The Merrill C. Berman Collection.
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Il numeroso apparato iconografico esposto fa parte di una recente acquisizione di oltre 300 opere dalla Merrill C. Berman Collection, una delle collezioni private più significative di arte su carta dell’inizio del XX secolo, e dall’eccezionale patrimonio artistico dello stesso periodo proveniente dagli archivi del MoMA. Così, in mostra è possibile ammirare alcuni dei grandi capolavori realizzati dagli artisti “reinventati” (come suggerisce il titolo della rassegna), tra cui Aleksandr Rodchenko, Lyubov Popova, John Heartfield, Hannah Höch, Herbert Bayer, Max Burchartz, Valentina Kulagina, Kurt Schwitters, Piet Zwart, Max Bill, aderenti ai movimenti e raggruppamenti di Dada, Bauhaus, De Stijl, Futurismo, Costruttivismo russo.

Hannah Höch (German, 1889–1978). Untitled (Dada), c. 1922. Cut-and-pasted printed and colored paper on board, 24.8 × 33 cm. The Museum of Modern Art, New York. The Merrill C. Berman Collection.
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L’esposizione newyorkese mette in primo piano il nuovo, radicalmente mutato, ruolo dell’artista e della funzione dell’arte in generale: non più una posizione passiva, ma altamente partecipe e dinamica, di pari passo con gli importanti cambiamenti avvenuti nel campo dell’industria, della tecnologia, del lavoro e dei costumi sociali, oltre a quelli “storici”, altrettanto rilevanti, quali il crollo dell’Impero Austro-Ungarico, la prima guerra mondiale, la rivoluzione russa, l’ascesa del nazionalsocialismo e del fascismo.

John (born Helmut Herzfelde) Heartfield (German, 1891–1968). The Hand Has Five Fingers (5 Finger hat die Hand) (Campaign poster for German Communist Party), 1928. Lithograph. Printer: Peuvag-Druckerei, Berlin, 97.8 × 74.3 cm. The Museum of Modern Art, New York. The Merrill C. Berman Collection.
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Di conseguenza, molti artisti, soprattutto quelli più sensibili ai cambiamenti in atto, si allontanano dalle forme tradizionali di espressione artistica, convertendosi in “ingegneri”, “agitatori”, “costruttori”, ma anche “fotomontaggisti” (photomonteurs) e “lavoratori”, secondo le loro stesse parole. Essi ormai lavorano come propagandisti, editori, fotografi, progettisti, photomonteurs, curatori teatrali, grafici, tipografi, presentando le loro opere, “produzioni” (per usare un termine loro caro), a un pubblico sostanzialmente nuovo, costituito non più da una minoranza elitaria, ma a un uditorio più allargato, popolare e di massa.

Herbert Bayer (American, born Austria, 1900–1985). Exhibition stand for electrical company, 1924. Gouache, ink, pencil, and cut-and-pasted printed paper on board, 67 × 38 cm. The Museum of Modern Art, New York. The Merrill C. Berman Collection.
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L’operato di queste nuove avanguardie artistiche (“ingegneri”, “agitatori”, “costruttori”) ridefinisce per sempre la pratica artistica intesa come una mera opera d’arte, che passa “dal cavalletto alla macchina”, dalla pittura alla produzione, per catturare il “vero” spirito di un’epoca.

Liubov Popova (Russian, 1889–1924). Production Clothing for Actor No. 7 (Prozodezhda aktera No. 7), 1922 (inscribed 1921). Gouache, cut-and-pasted colored paper, ink, and pencil on paper, 32.8 × 23.1 cm. The Museum of Modern Art, New York. The Merrill C. Berman Collection.
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Accompagnano Engineer, Agitator, Constructor: The Artist Reinvented un libro-catalogo e 21 brevi audioguide in lingua inglese.