19 Carlo Casati (decorazioni di Fulvio Nardis), Autogrill Dorno Ponte, 1961-64

di Vittorio Prina

2022-08-07T16:44:59+02:007 Agosto 2022 |

Carlo Casati (decorazioni di Fulvio Nardis), Autogrill Dorno Ponte, 1961-64
Dorno, Autostrada A7

Negli anni Cinquanta e Sessanta alcuni dei simboli del boom economico sono costituiti dalle automobili per tutti e dalle autostrade dotate di edifici per la ristorazione e il rifornimento di carburante: i cosiddetti autogrill. Sono in gran parte realizzati da Angelo Bianchetti, Melchiorre Bega – che progettano per Motta e Pavesi – e Carlo Casati per la Società Autostrade.
Lungo l’autostrada A7 dopo lo svincolo di Gropello Cairoli nei pressi di Dorno incontriamo un edificio in linea a ponte lungo cento metri costituito da un blocco stereometrico in cemento a vista sorretto da due volumi laterali che attraversano l’edificio e sporgono in altezza.

Archivio Casati.

Archivio Casati.

Il nastro è dotato di lunghissime e ampie fasce vetrate orizzontali lungo i prospetti principali; a una estremità troviamo una torretta prismatica con sporgenza a prua che ospita la distribuzione verticale – collegata al volume principale da una passerella coperta – con ampie vetrate e una grande veletta che aggetta sulla terrazza.
La testata opposta è costituita da un basamento con scalinata che corrisponde a un ampio portico attraversato da due pilastri a lama che sorreggono la terrazza superiore protetta da una copertura piana. Una scala a vista collega il basamento alla terrazza a livello dell’edificio a ponte e una parete verticale sporgente in altezza chiude un lato della testata.
Impianti, depositi, spogliatoi e servizi sono collocati nel piano interrato.

Archivio Casati.

Archivio Casati.

La struttura è stata irrimediabilmente manomessa e oggi è irriconoscibile. Sono stati aggiunti nuovi volumi in posizione casuale, il cemento a vista occultato da intonaco dipinto a colori incongrui, le vetrate coperte da una struttura metallica sporgente a lamelle con balaustra, i serramenti sostituiti, le testate ampliate e racchiuse da inaccettabili vetrate a specchio, i graffiti murali di Fulvio Nardis in gran parte eliminati.