Dopo il grande successo – di pubblico, ma anche di proposte architettoniche presentate – dell’iniziativa “Vietato l’ingresso” dell’anno scorso, il Teatro Arcimboldi Milano presenta un nuovo progetto, intitolato “Un Bagno di Folla”, che coinvolge alcuni importanti aspetti socio-culturali, oltre a quelli di architettura e interior design.

Foto: Luca Privitera.

Anche questa volta l’artefice di tutta la operazione è Giulia Pellegrino, coadiuvata in quest’ultima occasione dal COLLETTIVO INVƎRSO, il laboratorio artistico e progettuale formato da Maurizio Di Mauro, Elena Reggiani e Paolo Tegoni.

Foto: Luca Privitera.

“Un Bagno di Folla” inaugura i nuovi bagni del foyer del Teatro, riprogettandoli: funzionalmente, aumentando il numero di servizi a disposizione a 47 unità e il loro comfort; dal punto di vista della sostenibilità e dell’impatto ambientale, attraverso l’utilizzo di nuovi accessori, tra cui miscelatori a risparmio idrico, luci led, cassette per wc a basso consumo, dispenser di sapone ricaricabili; dal punto di vista dell’inclusività e della diversità, classificando i bagni del piano interrato genderless, senza l’assegnazione del genere; visualmente, con l’utilizzo di vivaci ed emozionali scelte cromatiche, di vaghi rimandi futuristi, nel foyer, e in un rigoroso bianco e nero, nel seminterrato.

Foto: Luca Privitera.

L’intervento progettuale è stato reso possibile grazie al coinvolgimento di alcune aziende, che hanno messo a disposizione competenze, maestranze e materiali per rinnovare completamente i bagni del TAM. Ne hanno preso parte: LAUFEN (lavabi, specchi, wc, rubinetteria, accessori per le toilette), iGuzzini (apparecchi di illuminazione), Novacolor (pitture), Olivari (maniglie), Qualis Design (porte), Gruppo Romani (piastrelle) e Gouache (pareti).

Foto: Luca Privitera.

L’iniziativa “Un Bagno di Folla” contribuisce in modo intelligente e creativo a rinnovare alcuni specifici spazi pubblici del Teatro, di solito non molto esibiti, trasformandoli in nuovi ambienti, accoglienti e accessibili a tutti, dove arte, architettura e design si incontrano in un ventaglio di emozioni e socialità.