Piazza degli Alpini: trama urbana nel centro di Bergamo. Socialità e diversità per un rinnovato comportamento collettivo
L’intervento di riqualificazione di Piazza degli Alpini, realizzato per il Comune di Bergamo dallo Studio Capitanio Architetti e Osa Architettura e Paesaggio tra il 2018 e il 2020, si pone al centro degli interventi di riqualificazione del sistema degli spazi pubblici caratterizzanti la città in pieno rilancio urbanistico.
Un progetto dal budget limitato che ha recuperato la dimensione collettiva del più grande spazio aperto della città attenuando le annose problematiche sociali che lo affliggevano; un ambito centrale ma al tempo stesso frequentato principalmente da gruppi di persone escluse e ai margini, pedoni affrettati e indifferenti.

Foto: Stefano Tacchinardi. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)

Baricentrica tra il novecentesco sistema centrale Piacentiniano di Bergamo e il vasto ambito di espansione di porta Sud, la piazza trova la propria giacitura sullo storico Viale Ferdinandeo valorizzata da maestose essenze e dal monumento agli Alpini realizzato negli anni ’60 su progetto dell’architetto Gambirasio.
La nuova piazza è pensata come un grande plateau da fruire liberamente e capace di rifondare questo luogo con rinnovato senso di appartenenza alla città. Spazi aperti e visuali libere e sicure che consentono di mettere in scena nuovi comportamenti urbani collettivi quali eventi, cinema all’aperto, padiglioni temporanei e mercati rionali. La percezione d’insieme della piazza favorisce l’interesse da parte dei passanti e ne incrementa il comfort, la sicurezza e il controllo.

Pianta. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)

Con l’intento di portare i visitatori a transitare al centro e non più ai margini, tutti i dislivelli verso i lati della piazza sono superati da un attento gioco compositivo che genera una rampa e una scalinata; segni architettonici che qualificano lo spazio rimarcando la diagonale generata dal tracciato storico delle Roggia Nuova e Roggia Morlana oggi interrate.
I flussi di percorrenza pedonale, principalmente generati dalla vicinanza di numerosi istituti scolastici e della stazione ferroviaria, hanno rivestito un ruolo primario nella rigenerazione dello spazio e sono stati indagati per favorire un attraversamento costante della piazza nell’arco dell’intera giornata, anche ai fruitori diversamente abili.

Foto: Stefano Tacchinardi. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)

La pavimentazione è definita come fosse un grande tappeto urbano, una terre minéral, valorizzata dalla alternanza di campiture in calcestruzzo levigato e calcestruzzo lavato che porta in evidenza gli inerti provenienti dalle locali cave di ghiaia orobica. Il carattere “brutale” del materiale è accompagnato da un fine disegno geometrico delle pavimentazioni intervallate da giunti metallici e fessure lineari per la raccolta delle acque meteoriche.
Gli alberi sono registi, custodi e grandi attori della piazza. La componente vegetale, rigogliosa e vetusta è contraddistinta da esemplari arborei secolari, imponenti presenze risalenti agli anni ’20 del secolo scorso tra i quali emergono alcuni Ginkgo biloba, veri e propri fossili viventi le cui origini risalgono al Permiano, circa 250 milioni di anni fa, le cui stupende foglie bilobate colorano di giallo intenso le giornate autunnali e poi cadute al suolo dipingono il pavimento.
Con l’intento di valorizzare le grandi piante storiche e di pregio il progetto ha spostato alcuni alberi più giovani in altri parchi della città. Al suolo le piante definiscono nella pavimentazione aiuole circolari come fossero le proiezioni delle loro grandi chiome, talvolta abbracciate da sedute conviviali progettate su disegno originale.

Foto: Stefano Tacchinardi. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)

Piazza Alpini fonda le sue origini agli inizi del ’900 durante l’infrastrutturazione del centro moderno lungo l’ottocentesco Viale Ferdinandeo che definisce l’asse centrale di sviluppo della città. Si relaziona con un tessuto architettonico di pregio tra i quali emergono l’istituto scolastico Vittorio Emanuele II e il Palazzo che oggi ospita la sede de “L’Eco di Bergamo”, distinguibili per i loro caratteri di rilievo storico e architettonico. Il confine a sud è delimitato dal più recente edificio che ospita l’Urban Center, sede di Bergamo Scienza e della Stazione Autolinee, porta del polo intermodale di collegamento alle Valli orobiche e all’Aeroporto.
Il progetto, sviluppato e realizzato nell’arco di un biennio, nasce da una riflessione partecipata che ha coinvolto i principali portatori di interesse quali il Distretto Unico del Commercio, Confesercenti, Istituti scolastici, Associazione Bergamo Scienze, Legambiente, Italia Nostra e i Comitati di quartiere.

Foto: Stefano Tacchinardi. (cliccare sull’immagine per consultare la galleria fotografica)

Redevelopment of Piazza degli Alpini, Bergamo, Italy

Piazza degli Alpini in Bergamo Town Centre. Social Relationships and Diversity for a New Collective Behaviour
The redevelopment of Piazza degli Alpini was carried out by Studio Capitanio Architetti and Osa Architettura e Paesaggio on behalf of Bergamo Municipality between 2018 and 2020. It is at the centre of the redevelopment of public spaces, which defines the city in a period of urban regeneration.
This limited budget project recovered the collective dimension of the largest open space in the city mitigating the long standing social issues that affected this central area, which was frequented by individuals at the margin of society and indifferent passers-by hurrying along.
The square is barycentric between the 1900s central system by Piacentini and the wide expansion of Porta Sud. It is positioned along the historic avenue originally known as Viale Ferdinandeo, enriched by majestic trees and the monument to the Alpini (Alpine Corps), created in the 1960s, designed by Architect Gambirasio.

Photo: Remo Capitanio. (click on the image to view the photo gallery)

The new square is imagined as a wide, freely accessible expanse able to re-establish for this space a new sense of belonging to the city. Open spaces and safe, free views that allow the enactment of new collective urban behaviours such as events, open-air cinemas, temporary displays and local markets. The global view of the square invites the interest of the passers-by, it increases comfort, security and control.
To direct visitors towards the centre of the square rather than the margins, the difference in levels towards the sides of the square is overcome using a careful compositional arrangement that creates a ramp and stairs. These architectural elements qualify the space recalling the diagonal generated by the original course of two canals now interred, Roggia Nuova and Roggia Morlana.
The flow of pedestrian traffic, generated in the main by a number of nearby schools and the railway station, took a central role in the regeneration of the space and were investigated to invite constant movement across the square throughout the day, including access to users with a disability.
Paving is defined as an urban carpet, a Terre minéral, enhanced by alternating sections in polished and exposed concrete, that highlights the aggregates from local gravel quarries in the Orobic region. The “brutal” character of the material is accompanied by the fine geometrical design of the paving interspersed with metal joints and linear fissures for the collection of rainwater.
The trees are directors, custodians and great actors in the square. The vegetation, ancient and luxuriant, is defined by century-old trees, imposing specimens that go back to the 1920s. Among them several Ginko Biloba stand out, living fossils that find their origin in the Permian period, approximately 250 million years ago. Their beautiful bilobed leaves paint autumn days and, once fallen, the pavement with their intense yellow.
To showcase the great and prized historic trees, some younger specimens were moved to other parks in the city. At ground level, the trees define circular flower beds describing the projections of their crowns. These are at times embraced by original-design benches made to be shared.

Diagrams. (click on the image to view the photo gallery)

Piazza Alpini finds its origin in the early 1900s as part of the development of the modern centre along the 19th-century Viale Ferdinandeo that defines the central axis of the expansion of the city. The square interfaces with a prestigious architectural context, where Vittorio Emanuele II school building and the palazzo now housing L’Eco di Bergamo newspaper stand out, both noted for their historical and architectural relevance. The southern perimeter is formed by the more recent building housing Urban Center, headquarter of Bergamo Scienza, and the bus station, which is the access to the intermodal connection hub serving the valleys in the Orobic region and the airport.
The project, developed and completed over the period of two years, was shaped by a cooperative reflection involving all the main stakeholders, such as Distretto unico del Commercio (local urban enterprise organisation), Confesercenti (national enterprise association), schools, Associazione Bergamo Scienze (scientific information centre), Legambiente (environmental protection association), Italia Nostra (arts and environment protection association) and local residents associations.

Photo: Remo Capitanio. (click on the image to view the photo gallery)