Il progetto: recupero e riutilizzo virtuoso di un edificio preesistente     Firmato da GaS Studio con Parisotto+Formenton Architetti, il progetto – realizzato da Malabaila&Arduino – ha riutilizzato e riqualificato una preesistenza immersa in una vasta tenuta estesa su colli con manto boschivo e coltivazioni a vigneto. Il progetto attuale è partito dal riuso dell’impianto strutturale originale, realizzato nella prima decade del 2000 e mai portato a compimento, trasformandolo radicalmente per razionalizzare percorsi, affacci e volumetrie, con l’obiettivo di riqualificare l’architettura dal punto di vista estetico, funzionale e della sostenibilità ambientale.
Il fil rouge dell’intero intervento è il rispetto del territorio, che può essere seguito attraverso una lettura trasversale a tutte le scale del progetto, da quella paesaggistica fino alla cura dei singoli complementi e accessori, selezionati ad hoc.
Dal punto di vista architettonico, il nuovo corpo di fabbrica si inserisce su un pendio collinare e si articola in tre ali principali con forma a C, attorno a un cortile centrale, concepito come un giardino digradante verso valle, con una serie di ampie terrazze. I portici, i ballatoi esterni, protetti da filtri in mattoni, i tetti in coppi di laterizio, richiamano la tradizione delle architetture rurali e vernacolari locali, interpretata attraverso un approccio contemporaneo.

Foto: Alberto Strada.

Il concept cromo-materico riveste grande importanza nel progetto e parte da uno studio delle cromie prevalenti nell’Alta Langa, nel paesaggio attraverso le stagioni, nelle architetture tradizionali locali, nei materiali presenti nella zona. Laterizi, pietre, intonaci, pavimenti e tessuti sono stati scelti per declinare i colori organici delle terre, dei manti arborei e dei contrappunti cromatici del foliage prima e dopo la vendemmia.
Tutto rimanda alla natura e all’architettura vernacolare: i materiali, le tattilità ruvide e imperfette delle superfici, la forte dominante dell’elemento verde vivo e mutevole in cui il complesso ricettivo è immerso e compenetrato fino al suo interno. E infine, la grande corte centrale che incornicia il panorama, nato in stretto dialogo con il paesaggio circostante, anch’esso sapientemente forgiato dall’uomo. Dal punto di vista cromatico, mentre negli esterni domina il timbro rosso dei muri, dei coppi tradizionali dei tetti a falda, delle trame permeabili delle mandorlate in mattoni; negli interni, la pietra, gli intonaci naturali e materici, il legno di rovere e le travi delle capriate a vista, contribuiscono a restituire un’atmosfera calda ed accogliente, sia nelle stanze private come nelle aree comuni a disposizione degli ospiti.

Foto: Alberto Strada.

Il DNA del Resort: sostenibilità nel rispetto della natura e nella tutela della biodiversità     Casa di Langa è un resort concepito nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità fin dalla genesi del concept progettuale e ha preso forma mantenendo questo obiettivo intrinseco al suo “DNA”, dalla fase progettuale alla sua costruzione: dal riuso virtuoso di una struttura abbandonata, mai ultimata, al riutilizzo di materiali esistenti nel sito della costruzione o alla loro re-immissione nel circuito dei fornitori locali, così come per le nuove forniture di materiali per gli esterni e per gli interni, sono stati privilegiati prodotti e materiali locali, riducendo al massimo gli sprechi, nel rispetto del contesto paesaggistico e favorendo pratiche di economia circolare.
Dal punto di vista energetico, Casa di Langa si è posta l’obiettivo della riduzione dei consumi ricorrendo all’utilizzo esclusivo di fonti di energia sostenibili al 100%, che comprendono un mix di energia solare, un impianto geotermico e fotovoltaico funzionali al riscaldamento e al raffrescamento, ed energia rinnovabile certificata. La lotta agli sprechi della risorsa idrica è un ulteriore asset della struttura ricettiva: il 100% del consumo di acqua all’interno del resort, viene riciclato in acque grigie e dopo adeguati trattamenti di depurazione, utilizzato in tutta la proprietà e nei vigneti per l’irrigazione, integrando l’acqua piovana proveniente dall’apposito sistema di recupero.

Planimetria paesaggistica ©LAND Srl.

Nell’ambito del progetto di architettura e di interior design, la Pietra di Luserna, una roccia antica che proviene dalla zona, è stata scelta insieme alla terracotta riciclabile al 100% e agli intonaci a base di terra cruda, per contribuire a migliorare il microclima degli spazi interni, mantenendo il livello di umidità costante e ottimale per tutto l’arco dell’anno.
Tutti gli elementi in legno sono certificati privi di formaldeide e provenienti da foreste certificate dal Forest Stewardship Council, che promuove la gestione responsabile delle foreste nel mondo.
Gli arredamenti sono stati accuratamente selezionati tra marchi storici ed iconici del miglior “Made in Italy”, mentre le camere sono dotate di materassi, realizzati a mano in Italia, utilizzando materiali naturali tra cui cotone, lana e seta.
Casa di Langa si è impegnata a ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente anche grazie alle attività di rimboschimento con alberi e piante autoctoni per aumentare il manto arboreo della proprietà. Ha, inoltre, introdotto quaranta alveari per contribuire all’impollinazione naturale e per la produzione di miele da utilizzare all’interno della struttura ricettiva.
Presso il ristorante Fàula, i rifiuti della cucina vengono compostati e utilizzati nell’orto biologico per allinearsi ulteriormente con l’approccio “km zero” e per ridurre al massimo la “Carbon footprint” degli alimenti utilizzati nell’hotel.
A livello operativo, il resort si è impegnato a eliminare l’utilizzo di plastica monouso, a eccezione della plastica riciclata e biodegradabile, che è incorporata nel programma di riciclaggio.

Foto: Alberto Strada.

Il valore aggiunto del progetto nel contesto dell’ospitalità post-Covid 19    Il resort si colloca in un contesto naturale ed agricolo, lontano da centri urbani, immerso nel silenzio e nella natura. Si presenta come location perfetta per offrire quiete e privacy, per diventare un luogo-rifugio del cuore. Il manufatto architettonico ha una particolare conformazione articolata sul dislivello ed estroversa: affacciata da un lato in direzione delle colline circostanti, dall’altro verso la corte verde a terrazze, è un’architettura integrata completamente nel contesto naturale di cui offre all’ospite molteplici opportunità di godimento. Gli spazi comuni chiusi sono pochi, ampi e tutti in relazione con corrispettivi spazi esterni: come la lobby, che raddoppia la sua area nella lounge sotto il porticato esterno o il ristorante connesso con il grande dehors. Tutti i percorsi verso le camere sono in ballatoio aperto ed aerato grazie alle mandorlate a mattoni. Tutte le stanze e le suite hanno generose logge e terrazze da cui godere del panorama e protette le une dalle altre per offrire grande privacy, quiete e sicurezza.

Foto: Alberto Strada.

Un resort che unisce contemporaneità con tradizione e paesaggio     Casa di Langa è circondata da 42 ettari di colline, vigneti, noccioleti, giardini, orti, e offre 39 camere e suite, Spa & Wellness, palestra, piscina all’aperto, art garden e una villa annessa per gli eventi privati. Si presenta come una grandiosa quanto sobria tenuta di campagna, con le fondamenta radicate nella tradizione, ma di gusto fortemente contemporaneo, dove convivono arredi nordici ed italiani di grandi maestri e di designer odierni, pezzi di artigianato locale e opere d’arte contemporanea, con la stessa armoniosa varietà di cui è capace la natura. Tutte le stanze sono caratterizzate da un’atmosfera confortevole e raffinata e sono dotate di terrazze e logge spaziose, concepite come vere e proprie estensioni all’aperto in dialogo con il paesaggio circostante.

Foto: Alberto Strada.

Progettisti e paesaggisti uniti nel creare un luogo autentico ed unico     I 42 ettari di terra di cui gode la tenuta, all’interno dei quali lo studio Land ha disegnato il progetto di landscape design costituiscono uno straordinario contributo al patrimonio paesaggistico, che si esprime in un articolato art garden, nei belvedere per contemplare il panorama, e negli innumerevoli sentieri creati per passeggiate tra i vigneti e i noccioleti sui pendii delle colline. Obiettivo del progetto paesaggistico è raccontare le peculiarità del luogo, metterne in risalto i processi e invitare i visitatori dell’Hotel a esplorarli più da vicino. Il progetto è strutturato con un gradiente di naturalità che, partendo dallo spazio centrale dell’edificio – più costruito –, sfuma verso l’esterno e verso le parti agricole, con interventi più rustici.
(Estratto dalla Relazione di progetto)

Foto: Alberto Strada.