L’importante è raccontare una storia che è qualcosa di molto intuitivo e fluido. Non mi interessa tanto ritrarre edifici al di fuori del tempo, quanto piuttosto l’attimo specifico, il luogo e le persone che vi abitano, tutti quei momenti non previsti e non pianificati all’interno e attorno allo spazio, il modo in cui le persone interagiscono con quello spazio e le storie che ne nascono
Iwan Baan, Vitra Design Museum, 2023

Il 21 ottobre 2023 è stata inaugurata al Vitra Design Museum la mostra Moments In Architetcure del fotografo Iwan Baan. La mostra presenta esempi, filmati e fotografie che coprono tutte le aree operative e le tematiche affrontate da Baan sin dai primi anni della sua attività, legate al saper immortalare in uno scatto i momenti in cui l’architettura prende vita.
Per scoprire il modus operandi del fotografo olandese e comprendere la crescita che ha affrontato il suo percorso, volto a guardare con precisione e rapidità le architetture e le persone che le vivono e che a loro sono legate, si attraversano quattro spazi tematici dedicati a Cina, Prospettive, Città e Continuità.

Installazione Iwan Baan. Moments in Architecture ©Vitra Design Museum. Foto: Mark Niedermann.

Iwan Baan ©Vitra Design Museum, Foto: Mark Niedermann.

Cina
Il primo spazio della mostra, Cina, rappresenta l’interesse del fotografo per l’architettura come processo e forza sociale; si evince nei suoi scatti non solo la maestosità dei progetti della sede della CCTV (dello studio di architettura OMA di Rem Koolhaas) e dello stadio Olimipico (di Herzog & de Meuron) a Pechino, ma anche la vita quotidiana dei muratori che operano in cantiere ogni giorno in condizioni di lavoro spesso difficili, e il contrasto che caratterizza il contesto urbano cinese, caratterizzato da un susseguirsi di costruzioni contemporanee e tradizionali.

Iwan Baan, CCTV Headquarters, Beijing, China, 2011, designed by OMA ©OMA ©Iwan Baan. [Design by Rem Koolhaas and Ole Scheeren (until 2010), David Gianotten, in collaboration with partners Shohei Shigematsu, Ellen van Loon and Victor van der Chijs].

Iwan Baan, CCTV Headquarters, Beijing, China, 2011, designed by OMA ©OMA ©Iwan Baan. [Design by Rem Koolhaas and Ole Scheeren (until 2010), David Gianotten, in collaboration with partners Shohei Shigematsu, Ellen van Loon and Victor van der Chijs].

Iwan Baan, National Stadium, Beijing, China, 2008, Architecture: Herzog & de Meuron ©Iwan Baan.

Iwan Baan, CCTV Headquarters, Beijing, China, 2011, designed by OMA ©OMA ©Iwan Baan. [Design by Rem Koolhaas and Ole Scheeren (until 2010), David Gianotten, in collaboration with partners Shohei Shigematsu, Ellen van Loon and Victor van der Chijs].

Iwan Baan, construction of the National Stadium, Beijing, China, 2007, Architecture: Herzog & de Meuron ©Iwan Baan.

Iwan Baan, CCTV Headquarters, Beijing, China, 2011, designed by OMA ©OMA ©Iwan Baan. [Design by Rem Koolhaas and Ole Scheeren (until 2010), David Gianotten, in collaboration with partners Shohei Shigematsu, Ellen van Loon and Victor van der Chijs].

Prospettive
Il secondo spazio della mostra, Prospettive, racconta delle relazioni di Baan con numerosi architetti di fama internazionale, quali Herzog & de Meuron, Francis Kéré, Sou Fujimoto, Tatiana Bilbao, Diller Scofidio + Renfro, SANAA, Zaha Hadid e Toyo Ito. La veridicità che traspare dalle sue foto deriva dal non aspettare il momento ideale per realizzare lo scatto, ma nel cogliere l’attimo; infatti, le fotografie di Baan riescono a catturare carattere e contesto di un edificio grazie al susseguirsi di scatti che lo mostrano sempre con una diversa prospettiva, dalla veduta panoramica al primo piano di dettaglio.

Iwan Baan, Elbphilharmonie, Hamburg, Germany, 2017, Architecture: Herzog & de Meuron ©Iwan Baan.

Iwan Baan, Beinecke Library, New Haven, USA, 2017, Architecture: SOM ©Iwan Baan.

Iwan Baan, House NA, Tokyo, Japan, 2011, Architecture: Sou Fujimoto Architects ©Iwan Baan.

Iwan Baan, House H, Tokyo, Japan, 2009, Architecture: Sou Fujimoto Architects ©Iwan Baan.

Iwan Baan, Mikimoto Ginza 2, Tokyo, Japan, 2006, Architecture: Toyo Ito & Associates Architects ©Iwan Baan.

Città
Il terzo spazio, Città, esplora le megalopoli di ogni continente, mostrando non solo la continua espansione e lo sviluppo urbano, ma anche la densità della popolazione e le storie personali che si susseguono in queste enormi città in continuo divenire. A Tokio, Lagos, São Paulo e Hong Kong, Baan osserva il paesaggio urbano e le comunità locali e con i suoi scatti li racconta come un cronista.

Iwan Baan, M+ Museum, Hong Kong, China, 2022, Architecture: Herzog & de Meuron ©Iwan Baan.

Iwan Baan, Las Vegas, USA, 2022 ©Iwan Baan.

Iwan Baan, New York after Hurricane Sandy, USA, 2012 ©Iwan Baan.

Iwan Baan, International Fair of Dakar, Senegal, 2013, Architecture: Jean François Lamoureux, Jean-Louis Marin und Fernand Bonamy ©Iwan Baan.

Continuità
Modi di vivere tradizionali, pratiche abitative, edifici formali e informali diventano i soggetti del quarto e ultimo spazio della mostra, Continuità, che racconta le comunità locali incontrate da Baan durante i suoi viaggi. Un esempio è la festa religiosa induista Maha Kumbh Mela, in India, che documenta la nascita di una città temporanea – composta da circa 50-80 milioni di pellegrini che si immergono nelle acque del fiume a Prayagrai – realizzata dalle strutture leggere delle tende composte da semplici canne di bamboo e teli colorati. Oppure l’occupazione dei 45 piani della Torre David a Caracas, i cui residenti nel tempo hanno occupato spazi vuoti di un edificio rimasto incompiuto che, nonostante il suo essere struttura di cemento grezzo, è diventato un complesso abitativo ricco di relazioni sociali.

Iwan Baan, Kumbh Mela Festival, Prayagraj, India, 2013 ©Iwan Baan.

Iwan Baan, Tiébélé, Burkina Faso, 2021 ©Iwan Baan.

Iwan Baan, Gando Secondary School, Burkina Faso, 2021, Architecture: Kéré Architecture © Iwan Baan.

Iwan Baan, Biete Ghiorgis, Rock-Hewn church, Lalibela, Ethiopia, 2012 © Iwan Baan.

Accompagna la mostra un catalogo di 608 pagine (qui), comprensivo di 687 fotografie che coprono il lavoro fotografico di Baan degli ultimi vent’anni, con testi e illustrazioni di Beatrice Galilee, Marvin Heiferman, Hans Ibelings, Mea Hoffmann e Iwan Baan.