Il progetto interpreta il camerino come un piccolo palco. I suoi ospiti e occupanti sono protagonisti; osservano e vengono osservati durante l’atto del truccarsi, del vestirsi.

Foto: Marcello Mariana.

Essendoci la necessità di separare la parte attiva del camerino, l’ingresso viene trattato con un unico colore; un’anticamera, un filtro che introduce allo spazio principale. Le finestre esistenti cambiano la percezione tra giorno e notte.

Foto: Marcello Mariana.

Una grande mensola accoglie il paesaggio del trucco, vero e proprio palcoscenico. Un sofà, che ricorda per forma i vecchi bauli dei teatranti, accoglie lo “spettatore”. Qui comincia lo spettacolo.

Pianta.

Il nostro progetto considera il Teatro degli Arcimboldi come un contesto fragile e cerca di intervenire attraverso un progetto delicato, che utilizza diverse citazioni per costruire un paesaggio riconoscibile a cui potranno appartenere i singoli attori.

Sezione AA, vista diurna.

Il progetto si costruisce attraverso materiali semplici (superfici, colori, materie, arredi); il fine è quello di realizzare un luogo “domestico”, semplice e immediato, che accolga gli attori.

Foto: Marcello Mariana.

Il luogo è concepito per parti, per citazioni che vengono riequilibrate all’interno del progetto. Grande importanza è data all’alternanza del giorno e della notte che permette di percepire lo spazio del camerino in maniera differente a seconda dell’ora del giorno.

Foto: Marcello Mariana.