Nonostante il trascorrere del tempo e delle epoche storiche, il laterizio è sempre considerato un materiale costruttivo legato alla tradizione e alla modernità, grazie al lavoro sapiente dei progettisti che sempre hanno saputo sfruttare al meglio la sua funzionalità. Oggi, il laterizio è materiale contemporaneo, in grado di dare vita a progetti caratterizzati da molteplici variazioni della composizione delle murature in cui è applicato, e materiale della tradizione, fondamentale per gli interventi di restauro di alcuni manufatti storici.
Al concetto di mantenimento della tradizione si lega l’attività che ha da sempre contraddistinto l’azienda Terreal Italia, che fin dalla sua fondazione è stata impegnata in una produzione “su misura” dei laterizi, supportando archeologi e restauratori nel compito di conservare, recuperare e rifunzionalizzare manufatti storici di particolare valore. La produzione dei laterizi a pasta molle vede il ritorno alla tradizionale produzione antica, attività già riscontrata nel 4000 a.C. con le costruzioni degli “ziggurat” in Mesopotamia. Oggigiorno, l’analisi delle fasi del processo produttivo dei laterizi a pasta molle mostra come l’introduzione della meccanizzazione non abbia in realtà alterato i processi, i materiali e i prodotti finali. Infatti, attualmente l’impasto di argilla viene introdotto nello stampo aperto su di una sola faccia, precedentemente sabbiato, per mezzo di operazioni di battitura e compressione; successivamente, l’argilla in eccesso viene asportata con un raschiatore di legno e dallo stampo capovolto si estrae il mattone, o il pezzo speciale, legato ad un intervento di restauro.
Procedimento produttivo a mano dei laterizi a “pasta molle”.
Il processo produttivo odierno del laterizio a pasta molle, nonostante le modifiche e i miglioramenti della lavorazione grazie all’implementazione tecnologica, viene ancora condotto rigorosamente a mano. Questa particolarità è legata alla necessità di produrre pezzi unici per il progetto di restauro e dalla necessità di adattarsi a condizioni originarie di forma e dimensione non standard. Per il progetto contemporaneo, la produzione a mano è riservata anche a quei laterizi destinati a nuove costruzioni caratterizzate da particolarità di forma e dimensione, per le quali non sarebbe possibile l’inserimento in una produzione industrializzata in serie.
Per la produzione dei laterizi a pasta molle dalle dimensioni standard (12 x 25 x 5,5 cm) sono utilizzati macchinari che riproducono le stesse fasi del processo produttivo manuale, ossia bracci meccanici che sostituiscono le braccia degli artigiani stampatori, ricalcandone le movenze e la ripetitività dei gesti. Queste due tipologie di produzione sono visitabili nello storico stabilimento di Noale (Venezia) di Terreal Italia, dove alla produzione a mano customizzata e “su misura” si affianca la produzione meccanizzata in serie.
Lavorazione manuale e creazione del campione di riferimento.
Chiamata a supporto delle attività di rifunzionalizzazione dei monumenti antichi, l’azienda San Marco di Terreal Italia interviene dopo gli studi condotti dalla Sovrintendenza, analizzando la strategia ottimale per la sostituzione o il completamento di partiture murarie, pavimentali o dettagli architettonici in laterizio. Da una prima analisi visiva e dimensionale del reperto originale, si analizza il colore, la grana, la struttura superficiale, la patina, la fiammatura, la nuance e le caratteristiche dimensionali dei pezzi del manufatto. Successivamente, uno studio più approfondito e “invasivo” consente l’analisi chimica e fisica dell’argilla (calcimetria, analisi chimico-mineralogica, granulometrica, petrografica) grazie all’utilizzo di moderne apparecchiature (quali calcimetro, setaccio a umido, evaporatore, forno, pressa, ecc.). Dalle analisi viene prodotto un campione, poi raffrontato con il campione originario, verificando, la corrispondenza circa la tonalità, il colore, la percentuale di ritiro, la resistenza meccanica, la porosità, l’assorbimento, la resistenza al gelo, ecc. rispondendo non solo alle caratteristiche della tradizione, ma anche ai requisiti di resistenza e qualità richieste dalle normative in vigore.
Accettato il campione da parte della Sovrintendenza, si procede alla produzione finale dei pezzi. Oggi, è possibile produrre laterizi che abbiano come elemento costitutivo argille dalle caratteristiche simili a quelle dei mattoni originali, producendo i pezzi a mano senza aggiunta di additivi e con procedure “all’antica maniera”. Tuttavia, i laterizi prodotti in stabilimento dovranno sempre confrontarsi con il passato, che pone il problema delle patine, del tempo, della regolarità formale a fronte di reperti evidentemente non integri e degli approcci, i quali possono essere diversi a seconda del progetto: alcuni restauratori cercano di evidenziare l’intervento, mentre altri propongono anastilosi e inserimenti che siano poco visibili rispetto all’aspetto originale. In questi casi può essere necessario effettuare lavorazioni sul laterizio dopo la cottura, aggiungendo patine, o effettuando sbrecciatura, sabbiatura, levigatura, e altre lavorazioni specifiche.
Creazione dei campioni e intervento di restauro (pavimentazione del terzo anello del Colosseo, Roma).
Esempi di interventi di ripristino, anastilosi e sostituzione nell’area romana in cui Terreal Italia è intervenuta attivamente sono le Terme di Caracalla, Domus Tiberiana, Acquedotto Neroniano, Villa d’Este a Tivoli, Villa Adriana, Anfiteatro Flavio, Mura Aureliane, Crypta Balbi, Villa di Adriano ad Arcinazzo e i Mercati di Traiano.
Si propongono di seguito tre esempi di interventi di restauro in cui Terreal Italia ha fornito il proprio contributo, unendo tradizione e modernità.
Mercati di Traiano, Roma
Il restauro e il miglioramento sismico della parte superiore dei Mercati di Traiano ha visto l’utilizzo del laterizio “a pasta molle” di Terreal Italia per il rifacimento delle pavimentazioni caratterizzate da una tessitura a spina di pesce. Il laterizio si configura in questo intervento come uno dei pochi materiali da costruzione con una duplice potenzialità: da un lato è capace di adeguarsi al linguaggio architettonico contemporaneo e, dall’altro, è in grado di intervenire nel recupero del patrimonio architettonico monumentale del passato garantendo la continuità costruttiva.
Il restauro delle pavimentazioni ha previsto il mantenimento della tessitura a spina di pesce, proponendo una suddivisione dello spazio a campate incorniciato da una doppia fascia di mattoni posati in parallelo utilizzati per compensare i fuori squadra delle murature perimetrali. Dopo l’approvazione da parte della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, Terreal Italia ha iniziato la fase di produzione, a mano, prima dello stampo in legno e poi dei laterizi da utilizzare per la sostituzione. Per questo intervento, la tecnologia “a pasta molle” è stata considerata la più idonea, poiché in grado di rispondere alle istanze richieste di produzione “su misura” dei listelli (corrispondenti a mezzo mattone) del formato 5,8 x 25 x 5,5 cm. Alla parte tecnica, si è unita anche una analisi degli aspetti cromatici dei laterizi impiegati per l’integrazione, scegliendo un colore “rosato bizantino”, ottenuto miscelando argille purissime, prive di efflorescenze e senza aggiunta di coloranti o additivi.
Creazione dei campioni e intervento di restauro (pavimentazione del terzo anello del Colosseo, Roma).
Pavimentazione III° ordine dell’Anfiteatro Flavio, Roma
L’intervento di restauro e recupero della pavimentazione del III° ordine dell’Anfiteatro Flavio (Colosseo) di Roma, con il suo adeguamento funzionale e la messa in sicurezza, ha coinvolto Terreal Italia per il rifacimento del calpestio dell’anello pavimentale in opus spicatum.
Dopo una prima analisi visiva per determinare forma e texture superficiale dei tozzetti originari, nel Laboratorio interno di Sperimentazione e Analisi di Terreal Italia a Noale si è proceduto ad analizzare la composizione fisica, chimica, granulometrica e comportamentale delle argille originarie, per poi organizzare la conseguente produzione dei modelli in laterizio affini ai campioni. All’accettazione dei modelli da parte dei responsabili del procedimento, della direzione scientifica e della direzione lavori, si è avviata la fase di produzione a mano dello stampo in legno e dei laterizi. I pezzi prodotti hanno mantenuto la forma di parallelepipedo con smussi per l’allettamento, con dimensioni pari a 10 cm di lunghezza, 4,5 cm di altezza e 2,5 cm di spessore, riproducendo l’opus spicatum originario. Anche in questo caso, la tecnologia “a pasta molle” è risultata essere la più idonea per rispondere alle richieste di produzione “su misura”, oltre ad essere l’unica in linea con il processo produttivo originario.
Completamento della pavimentazione del III° ordine dell’Anfiteatro Flavio.
Il restauro ha previsto poi una attenta analisi delle colorazioni, poiché la varietà di argille utilizzate all’epoca per la produzione dei mattoncini originari ha indotto i tecnici restauratori a considerare l’impiego di percentuali diverse di laterizi diversi (individuati con il metodo Munsell) per ogni mq di nuova pavimentazione. La scelta è ricaduta su una miscelazione di tre differenti colorazioni naturali (33% in tono scuro Munsell 2.5YR 6/6, 33% in tono medio Munsell 7.5YR 7/4 e 33% di tono chiaro Munsell 7,5YR 8/4) ottenute miscelando argille di differente composizione.
Rocca dei Tempesta, Noale
Il restauro della Rocca dei Tempesta, situata a Noale, a cui ha partecipato attivamente Terreal Italia, si è configurato non solo come intervento conservativo e di recupero della cinta muraria della Rocca, ma anche come importante programma di riuso funzionale di un sito storico capace di incrementare il turismo e la fruizione culturale del luogo, oltre che permettere alla cittadinanza stessa di riappropriarsi del sito in quanto patrimonio culturale simbolo dell’identità locale.
Accurati studi sulle murature e attente diagnosi hanno permesso di intervenire sul consolidamento strutturale delle mura e sul loro restauro, accostandosi all’esistente in modo “rispettoso” e “armonico”, senza interferire con l’originaria identità del complesso. Le procedure e le tecniche di restauro, circa il tema della rifunzionalizzazione del complesso della Rocca dei Tempesta, sono state condotte sul manufatto originario stabilendo un approccio condiviso con la Sovrintendenza e i professionisti del settore. Per provvedere alla sostituzione (attraverso la pratica del cuci-scuci e della ricostruzione) dei mattoni e dei pezzi speciali irreparabilmente danneggiati con analoghi prodotti in laterizio a pasta molle (prodotti a mano da Terreal Italia con stampi in legno), si è compiuta una analisi dei campioni originari in modo da poter poi dare avvio della produzione a stampo manuale dei nuovi pezzi per la sostituzione.
Intervento di restauro della Rocca dei Tempesta a Noale (Venezia).