La Fondazione Orizzonti Sereni, FONOS, in seguito a una donazione è divenuta proprietaria della Villa Pirotta-Clerici, detta “Villa Luisa”, situata nelle colline della Brianza. In questa villa ottocentesca la Fondazione accoglie una comunità alloggio per persone adulte con disabilità.

Foto: Massimiliano Spadoni.

All’interno del parco storico di Villa Luisa il rustico adibito a deposito viene individuato come punto nevralgico per creare un luogo in grado di mettere in relazione gli ospiti di Villa Luisa con il territorio in cui sorge, realizzando un Centro polifunzionale che possa garantire loro una qualità di vita accettabile e promuovendo l’integrazione nel contesto sociale.

Piante.

Questo nuovo spazio vuole collegare, sia idealmente, che fisicamente, le persone, le risorse, la ricchezza di Villa Luisa con il territorio di Besana in Brianza e i suoi cittadini.
Il progetto si articola sul principio di apertura verso il paesaggio: sul lato ovest si è voluto accentuare la relazione tra interno ed esterno, aprendosi verso il parco storico della villa. Una sorta di portico definisce una soglia tra interno ed esterno. Le vetrate si attestano sul filo interno dei pilastri in mattoni.

Foto: Massimiliano Spadoni.

Gli ingressi principali sono evidenziati da una cornice in ferro: sulla facciata ovest l’ingresso è l’unico elemento che fuoriesce dal filo della struttura principale, mentre sugli altri fronti si allinea ad esso. Un altro ingresso viene posto sul lato nord del fabbricato mettendo in relazione la proprietà della villa con il territorio, collegandolo con il sentiero vicinale esistente.
Questi due portali sono realizzati in ferro lasciato a vista; due  soglie che permettono sia di filtrare la luce sia di creare una zona di relazione tra interno ed esterno in cui in residenti possano passare dall’interno all’esterno in maniera graduale.
In questo modo si vuole aprire la Comunità alloggio di Villa Luisa al territorio a cui appartiene, sia attraverso l’architettura, sia attraverso le funzioni che ospiterà il Centro polifunzionale.

Foto: Massimiliano Spadoni.

La realizzazione di un Centro polifunzionale, all’interno del parco della Villa, rappresenta un’occasione importante di ampliamento degli spazi a disposizione dei residenti di Villa Luisa diventando nel contempo una risorsa importante anche per il territorio di Besana Brianza.
La possibilità di avere a disposizione uno spazio di dimensioni ampie, consente la realizzazione anche di proposte che esulano dalla routine quotidiana legata “al vivere una casa”, garantendo la possibilità di attivare e progettare laboratori e attività maggiormente differenziate e legate alle inclinazioni, desideri e bisogni di ogni residente.
È inoltre pensato come un vivace spazio di vita aggregativa per favorire momenti di incontro e scambio di esperienze tra i residenti e il territorio facendo sperimentare agli abitanti di Villa Luisa un protagonismo declinato nel diventare risorsa attiva per l’altro.

Foto: Massimiliano Spadoni.

Ciò consente di “ri-scoprirsi” persona e individuo, non solo disabile, di ri-valorizzare le proprie capacità e scostarsi dalla logica di passività e dipendenza che spesso vede le persone con disabilità meri fruitori di interventi e attività organizzati e realizzati da qualcun altro.
Il restauro e la ristrutturazione dello spazio sono stati finanziati dal Fondo Memoria Famiglia Cipriani e da un contributo della Banca d’Italia.

Foto: Massimiliano Spadoni.

I principali materiali utilizzati sono il legno e il ferro, in maniera tale da potersi accordare con il carattere originario dell’architettura. Per i portali di ingresso si è utilizzato il ferro, con finitura grezza.
I serramenti sono stati realizzati in legno colore bianco, mentre i brise soleil alla quota superiore sono in legno lamellare. I serramenti sono supportati da una struttura lignea che  permette di separare la parte di facciata dai pilastri in mattoni originari.
Per quanto riguarda la copertura viene mantenuta la struttura principale delle capriate, risalenti presumibilmente al XIX secolo, restaurate mediante un procedimento di sabbiatura e verniciatura con uno strato di cera protettiva.

Foto: Massimiliano Spadoni.

La facciata ovest del volume aggettante è stata oggetto di restauro: l’intonaco esistente è stato consolidato nella parte ancora esistente. Nella porzione di muratura dove l’intonaco si è distaccato si è intervenuto con una ricostruzione di nuovo intonaco a basi di calce di colore simile all’esistente. La differenza tra intonaco originario e nuovo intonaco è stata resa visibile da una differenza di spessore.

Foto: Massimiliano Spadoni.