Il progetto “Detox” di RebelArchitette approda in laguna ospite del Padiglione Italia di Alessandro Melis

RebelArchitette, associazione che promuove la progettazione al femminile a livello internazionale, darà voce al lavoro di eccellenza delle professioniste italiane all’interno del Padiglione Italia Resilient Communities – Comunità Resilienti della 17a Biennale di Architettura di Venezia a tema “How will we live together?”.
Un risultato inaspettato per un gruppo di attiviste che solo tre anni fa si erano rese protagoniste con l’associazione Vow Architects del flashmob organizzato durante la rassegna veneziana e che ora invece interpreteranno una delle esperienze di resilienza del padiglione.

Il curatore, Alessandro Melis, ha tradotto il tema del vivere comune offrendo, con grande coraggio, lo spazio di rappresentanza ad una molteplicità di voci, e volendo l’associazione a fianco a sé come parte del team curatoriale nella sezione dal nome Decolonizing the built environment.
Una sezione ”che si compone di opere d’arte e installazioni che hanno come tema la decolonizzazione dell’ambiente costruito dai pregiudizi e dalle forme di reificazione. Caratterizzata dall’idea che la diversità sia il giusto strumento per superare i limiti del sistema attuale”. Il team di curatela ha coordinato “i grandi temi della democrazia e del ruolo della prospettiva femminile su tre scale diverse” (A. Melis). Sisterhood in the neighborhood. Detoxing public space from patriarchy è l’installazione dell’associazione ActionAid che racconta, attraverso le illustrazioni di Rita Petruccioli, cinque realtà in diversi territori d’Italia, significative per lo sforzo di realizzare visioni alternative e femministe delle realtà che abitano. MaytoDay, è un progetto fotografico della Gwangju Biennale Foundation, che commemora il Movimento di Democratizzazione del 18 maggio 1980 mostrando il ruolo fondamentale della resistenza civile contro la dittatura militare nel percorso di liberazione della Corea del Sud.
La proposta allestitiva di RebelArchitette dal titolo Detoxing architecture from inequalities. A plural act si pone invece l’obiettivo di disintossicare il mondo dell’architettura dalle ineguaglianze. Proprio partendo dalla questione di genere, ancora fortemente presente nel nostro paese, propone un’alternativa femminile attraverso i suoi strumenti in open source rivolti in primis alle nuove generazioni. “Un progetto che vuole essere un inno al rispetto, alla giustizia e alla necessità di diversificare il panorama delle e degli interpreti dell’architettura, in Italia come in tutto il mondo”, così afferma la portavoce del gruppo Francesca Perani.

Un progetto corale di ricerca e rappresentazione che non propone formule esclusive di selezione, ma che, al contrario, privilegia nuove letture della professione ancora invisibili al grande pubblico. Una formula contemporanea e sovversiva in cui prendono forma un photo booth, una piattaforma web, un cortometraggio in modalità showreel ed un tour virtuale immaginario.
Esposti in modalità fluida, a cavallo tra il mondo analogico e quello virtuale, si sveleranno 137 modelli di ruolo italiani da scoprire: architette, designer, visionarie, muratrici, influencer, sostenute da una archisorellanza e sì anche da una archifratellanza sincera.
Una rappresentazione allargata di eccellenze, progettiste affermate ed emergenti, intesa non solo come strumento attivo, democratico, aperto a chi vorrà coinvolgere architette in eventi, collaborazioni e progetti, ma fornirà importanti stimoli alle nuove generazioni di progettiste/i contaminando con le sue forme di resilienza l’attuale panorama architettonico. “Volti e progetti di cui siamo certe non si potrà più fare a meno”, conclude Elena Fabrizi responsabile del coordinamento contenuti.

Due eventi dedicati avranno luogo durante i primi giorni di apertura della Biennale: il 23 maggio Architette di Resilienza realizzato in sinergia con l’architetta e storica dell’architettura Maria Luisa Palumbo, che evidenzierà uno spaccato di progettualità italiana; il 25 maggio Convergence of forces: The Power of Collective Engagement in Architecture (Convergenza di forze: il potere dell’impegno collettivo nell’architettura) moderato da Charlotte Malterre-Barthes (Parity Front / Harvard GSD).